Mumbai 2008: confermata la pena di morte per l’attentatore
Mumbai (AsiaNews/Agenzie) - La Corte suprema dell'India conferma la pena di morte per Mohammad Ajmal Qasab, unico attentatore sopravvissuto degli attacchi di Mumbai nel 2008. L'uomo, 24 anni, aveva fatto ricorso contro la condanna emessa dall'Alta corte di Mumbai, sostenendo che gli era stato negato un processo equo e che il procedimento aveva fallito nel provare la sua colpevolezza. Tuttavia, il più alto tribunale indiano ha rigettato il suo appello, mettendo così la parola fine a uno dei casi che più ha coinvolto l'opinione pubblica indiana nella sua storia recente.
Il 26 novembre 2008, una serie di attentati hanno colpito alcuni dei punti nevralgici di Mumbai: stazioni ferroviarie, aeroporti locali, ospedali, e due fra i più lussuosi alberghi della metropoli, l'Oberoi e il Taj Palace. Gli attacchi fecero 166 vittime e 238 feriti. Secondo l'intelligence indiana, gli attacchi sono stati pianificati dal Lashkar-e-Taiba (Let), organizzazione terrorista per la liberazione del Kashmir legata ai servizi segreti pakistani (Isi), a cui appartenevano Qasab e gli altri nove attentatori (morti negli attacchi, ndr). Dopo l'iniziale rifiuto di ogni accusa, Islamabad ha ammesso che gli attentati erano stati pianificati in Pakistan.
I capi d'accusa contro Qasab erano: cospirazione criminale; dichiarazione di guerra contro la nazione (ritenuto il più grave dai giudici, ndr); omicidio (art. 302 del Codice penale indiano); terrorismo (giudicato secondo l'Unlawful Activities [Prevention] Act).