01/05/2020, 10.16
INDIA
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Mumbai, Primo Maggio con disoccupazione al 24%. I preti donano il salario di un mese

di Nirmala Carvalho

A causa del coronavirus, vi è stata una crescita rapida: lo scorso anno la disoccupazione era al 7-8%. Per Nella diffusa povertà, crescono i lavoratori-schiavi e il lavoro dei bambini. Gli impiegati nelle strutture diocesane riceveranno il completo salario di marzo e aprile, nonostante il lockdown. Ai sacerdoti è richiesto di rinunciare al salario delle vacanze.

Mumbai (AsiaNews) – Una Festa del lavoro “difficile da celebrare” perché “molte persone non sono più lavoratori, ma disoccupati”: lo afferma mons. Allwyn D'Silva, presidente della Commissione per il Lavoro nell’arcidiocesi di Mumbai, nel Messaggio da lui diffuso per il Primo Maggio. La perdita di lavoro è dovuta in parte alla crisi pandemica e alla scelta del governo di mettere in quarantena il Paese. Mons. D’Silva spiega: “A metà aprile, la percentuale dei disoccupati è salita al 24%; in marzo – nella prima settimana di lockdown, era del 23,8%. Questa è una crescita rapida rispetto al 7-8% dell’anno precedente”.

Ma la disoccupazione cresce nel Paese da anni e quella del 2019, secondo l’Ufficio nazionale di statistiche, è la più alta degli ultimi 45 anni.

“In India – si dice nel Messaggio – a causa delle politiche adottate negli ultimi 20 anni, i lavoratori agricoli e altri settori informali stanno perdendo il lavoro. A causa della povertà, sebbene bandito dalla legge, crescono i lavoratori-schiavi e il lavoro dei bambini. Il traffico di donne e bambini è un frutto parallelo dell’economia di mercato”.

Il lockdown ha creato un vasto esercito di persone senza lavoro, senza soldi, senza cibo e senza un tetto. L’arcivescovo di Mumbai, card. Oswald Gracias, ha lanciato un programma per aiuti, compresa la distribuzione di cibo e ospitalità in alcuni centri ai lavoratori migranti. Mons. Allwyn D’Silva fa parte del gruppo organizzatore.

Per venire incontro alle difficoltà anche degli impiegati nelle strutture diocesane, che per due mesi non hanno lavorato, il card. Gracias ha ordinato che ad essi vengano versati in modo completo i salari di marzo e aprile. Egli ha anche chiesto ai sacerdoti di rinunciare al salario delle vacanze per venire incontro ai bisogni dell’arcidiocesi.

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