09/08/2019, 09.55
HONG KONG - CINA
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Mons. Joseph Ha: Un cessate il fuoco di tre mesi fra polizia e manifestanti

di Paul Wang

Marcia dei cattolici in Central. Il vescovo ausiliare chiede ai poliziotti di essere più “professionali” e ai giovani di rinunciare alla violenza. Ribadite le richieste della società civile: cancellare in modo definitivo la legge sull’estradizione e avviare un’inchiesta indipendente sull’uso eccessivo della forza da parte della polizia.

Hong Kong (AsiaNews) – Mons. Joseph Ha Chi-shing, vescovo ausiliare di Hong Kong, ha proposto un “cessate-il fuoco” di due o tre mesi fra polizia e manifestanti per aprire un periodo di dialogo e giungere a un accordo. Davanti alla tensione sempre più alta creatasi fra il governo e la società civile a causa della famigerata legge sull’estradizione, e dopo gli scontri sempre più violenti fra forze dell’ordine e gruppi di dimostranti, la proposta del vescovo ausiliare è emersa durante la marcia che ieri sera un migliaio di cattolici hanno tenuto per le vie del quartiere di Central. Organizzato da quattro gruppi, fra cui Giustizia e Pace di Hong Kong, la marcia a lume di torcia e di smartphone è giunta fino alla Corte di appello finale.

Prendendo la parola alla fine, mons. Ha ha detto: “Negli ultimi due mesi la città è stata in subbuglio… Dovremmo avere un periodo di raffreddamento e un cessate-il-fuoco di almeno due o tre mesi, perché le due parti seggano e giungano ad un accordo e facciano progredire la società”.

Nel suo discorso, il vescovo non ha risparmiato critiche al governo che, sordo alle richieste, ha innescato la reazione della società civile, ma ha anche sperato che si torni a trattarsi come “fratelli e sorelle” di un’unica città che tutti amano. Egli ha anche ribadito le richieste che tutti i manifestanti esigono: cancellare in modo definitivo la legge sull’estradizione e avviare un’inchiesta indipendente sull’uso eccessivo della forza da parte della polizia. Ha anche chiesto maggiore “professionalità” ai poliziotti e uno stile pacifico ai dimostranti, perché “la violenza genera più violenza, e l’odio crea ancora più odio”.

In questi mesi, mons. Joseph Ha è stato molto vicino ai giovani e ai manifestanti, guidando spesso momenti di preghiera al sit-in vicino al Legco (il parlamento di Hong Kong). Il card John Tong, amministratore apostolico della diocesi, e il capo delle chiese protestanti del territorio, Eric So Shing-yit, già in giugno avevano sostenuto le due richieste fondamentali del movimento anti-estradizione.

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