13/06/2019, 11.02
HONG KONG - CINA
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Mons. Joseph Ha: Ho pianto per i giovani di Hong Kong (Video)

di Joseph Ha Chi-shing

Per il vescovo ausiliare di Hong Kong, le richieste dei giovani sono giuste ed espressive della loro “cura verso la società”. Le manifestazioni di questi giorni, per abolire la legge sull’estradizione, sono l’unica strada percorribile, davanti al potere politico che non vuole ascoltare.

Hong Kong (AsiaNews) – Ascoltando i giovani che hanno partecipato alle manifestazioni di ieri per bloccare la legge sull’estradizione in Cina, mons. Joseph Ha Chi-shing, vescovo ausiliare di Hong Kong ha pianto. Lo dice lui stesso nell’omelia che ha tenuto ieri sera nella chiesa di Nostra Signora del Monte Carmelo, proprio mentre infuriavano gli scontri fra manifestanti e polizia. Per mons. Ha le richieste dei giovani sono giuste ed espressive della loro “cura verso la società”. Il vescovo li definisce “razionali, pacifici e moderati”, anche se “impotenti” di fronte a un potere politico ottuso, che li tratta “con violenza” e “approva chissà quali leggi per il beneficio del popolo”, ma “non conosce” queste leggi. Ecco il testo dell’omelia (traduzione a cura di AsiaNews).

 

Un’ora prima dell’omelia, ho parlato e ascoltato decine di giovani. Ognuno di loro è stato qualche ora o una giornata intera dinanzi ad Admiralty [vicino alla sede del parlamento – ndr]. Sono molto triste, non deve essere così. Ho visto il comportamento dei giovani: sono razionali, pacifici e moderati. Forse potremmo dire che sono ingenui, pensando che riunendosi in tanti possono cambiare qualcosa, rimandare l’approvazione della legge sull’estradizione.

Non so per quale motivo o su ordine di chi, ma la loro esperienza mi dice che i giovani sono trattati con violenza. Non riesco minimamente a immaginarlo. Un giovane non dovrebbe affrontare tutto questo. Non avrei mai pensato che ad Hong Kong potesse succede tutto questo.

Sono nato e cresciuto qui a Hong Kong; qui ho la mia famiglia e le persone che amo! Tutto ciò che vogliamo è vivere in libertà, avere delle garanzie alla nostra vita, avere la libertà a cui tutti hanno diritto e non vivere più nella paura. Chiediamo troppo? Davvero non lo meritiamo? No! Non deve essere così!

Qualche giorno fa, infatti, tante persone fra noi hanno partecipato alla manifestazione e hanno espresso le loro intenzioni con il proprio sudore. Ma tutto questo sembra inutile…

Oggi ci sono tante persone che hanno scioperato, centinaia e migliaia di persone dinanzi al Consiglio legislativo [il Legco, il parlamento - ndr] ma sono state cacciate via di nuovo. Tutti gli sforzi sembrano di nuovo inutili. La Chiesa ci invita a pregare e partecipare alla messa, ma a cosa serve?

Quando ho sentito le condivisioni dei giovani, ho visto e sentito come l’umanità è bella e buona. Nonostante tante ingiustizie, l’umanità continua a risplendere, i giovani si aiutano e si sostengono a vicenda: “Quante persone sono venute, e quante persone sono andate!”. È proprio questo l’amore reciproco, questo è l’insegnamento di Gesù. Questo è il frutto delle nostre preghiere al Signore, quando gli chiediamo di aiutarci e cambiare il nostro cuore.

Nella prima lettura di oggi, San Paolo dice: “La lettera uccide, ma lo Spirito vivifica” (2 Cor 3, 6).

Questo è dunque la [nostra] spiritualità. La società attuale di Hong Kong dice tante belle cose, approva chissà quali leggi per il beneficio del popolo, ma sembra che nessuno abbia compreso cosa siano queste leggi.

Gesù ci ha insegnato che la vera legge è soddisfare l’altro, fare il bene dell’altro! La vera legge consiste nel prendersi cura dell’altro, amare il prossimo e persino sacrificarsi per il prossimo.

Eravamo preoccupati del traffico e siamo venuti qui a piedi dal centro diocesano.

Ringrazio il Signore che ci ha fatto fare questo pezzo di strada! Ho visto tanti giovani, sono molto addolorato… perché è successo questo? Ma nel mio dolore c’è anche una grande ammirazione nei loro confronti.

Li ammiro per la loro purezza e per la loro cura verso la società. Non possono fare nulla. Cos’altro possono ancora fare? Tutto quello che possono fare è scendere in strada e gridare qualche slogan per esprimere le loro intenzioni, affinché coloro che sono al potere possano sentire le loro voci: tutto qui.

Chiediamo troppo? Perché non possiamo chiedere questo?

Mentre venivamo qui, il mio cuore stava piangendo.

Ma nello stesso tempo, ringrazio il Signore! Ringrazio Dio che ha dato tutti questi bei giovani alla società di Hong Kong. Ho visto l’immagine del Signore scritta nel profondo della loro anima: essi sono qui non solo per sé stessi.

Fratelli e sorelle, non so cos’altro possiamo ancora fare, e neanche come procedere su questa via. Ma Gesù oggi ci ha detto: “…Cerchiamo la giustizia, e allora usiamo il metodo della giustizia!”.

Per la nostra società di Hong Kong e per ogni cittadino di Hong Kong, abbiamo imparato ad amarci e rispettarci a vicenda, a stare assieme, facciamo tutto ciò che possiamo per questa terra. Anche solo una pagina di Vangelo, una preghiera, un’auto-riflessione, una parola, un messaggio su WhatsApp…

Fratelli e sorelle, le capacità umane sono limitate, abbiate fiducia in Dio e abbandoniamoci nelle Sue braccia.

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