Missione, dialogo e impegno sociale: i primi 40 anni della parrocchia Pime a Nonthaburi
Bangkok (AsiaNews) - Impegno missionario "aperto all'universalità", maggiore coinvolgimento dei laici nel servizio pastorale, dialogo ecumenico e interreligioso e sostegno alla comunità locale. Sono questi i doni del Signore che i fedeli della parrocchia di Maria Madre della Misericordia di Nonthaburi, affidata ai missionari del Pontificio Istituto Missioni Estere (Pime), hanno voluto celebrare durante i festeggiamenti per i suoi primi 40 anni, che si sono svolti lo scorso 16 febbraio.
Lo stesso giorno del 1974, infatti, il nuovo edificio della Chiesa venne benedetto dall'allora arcivescovo di Bangkok mons. Michael Michai Kitbunchu, ora cardinale e vescovo emerito. Al rito di consacrazione partecipò in via del tutto speciale anche il re della Thailandia Bhumibol Adulyadej in qualità di "protettore e sostenitore di tutte le religioni", titolo che il re Bhumibol detiene ancora oggi. La Chiesa fu affidata inizialmente al padre Bunleut Tharachat (sacerdote diocesano thailandese) il quale vi andava a celebrare una messa per poche decine di persone. Solo qualche anno più tardi fu invece affidata ai missionari del Pime appena giunti in Thailandia.
Sotto la guida del p. Piergiacomo Urbani (primo parroco residente), p. Raffaele Manenti (attuale parroco) e altri sacerdoti del Pime che hanno aiutato nel lavoro pastorale (p. Adriano Pelosin, p. Angelo Campagnoli, p. Renato Tagliabue, p. Daniele Mazza, p. Paolo Salamone) la parrocchia, situata nella provincia di Nonthaburi (25 chilometri a nord di Bangkok) è cresciuta e si è sviluppata fino a contare oggi circa 1000 fedeli. Se si guarda alla storia di questa comunità ci sono tanti motivi per cui rendere grazie al Signore.
Anzitutto la comunità parrocchiale si è sempre più aperta all'universalità. Attualmente la parrocchia ha una messa in vietnamita una volta al mese per i molti vietnamiti che lavorano in Thailandia e una messa in inglese tutte le settimane. Inoltre c'è il catechismo in inglese per tutti gli stranieri che sono impiegati presso le ambasciate, ONG o scuole (americani, filippini, nigeriani, ecc.). Nella parrocchia sono anche presenti molti birmani che partecipano regolarmente alle attività della parrocchia.
Inoltre, attraverso il "piano pastorale della diocesi" si è cercato di coinvolgere sempre di più i fedeli ad una corresponsabilità nel servizio pastorale, si è insistito su una formazione più seria di coloro che si accostano ai sacramenti e si sta cercando di creare le "comunità ecclesiali di base" per far sì che tutti i cristiani della parrocchia si conoscano meglio e abbiano tempo di condividere insieme la Parola di Dio e di poter esse testimoni dell'amore di Dio insieme, come comunità.
Va poi sottolineato che la parrocchia si sta aprendo sempre di più al dialogo ecumenico e interreligioso: nel gennaio 2014, durante la Settimana dell'unità dei cristiani, si è organizzato un incontro di preghiera insieme a 10 pastori protestanti della provincia di Nonthaburi e una volta l'anno la parrocchia ospita i giovani che partecipano ad un Campo di dialogo interreligioso: 20-30 giovani buddisti, 20-30 cristiani e 20-30 musulmani si incontrano per tre giorni per conoscere meglio le reciproche religioni e per visitare i rispettivi luoghi di culto.
In questi 40 anni la parrocchia ha accolto diverse congregazioni religiose che collaborano nel lavoro pastorale (Missionari Saveriani, Missionarie di Maria Saveriane, Suore della Misericordia di Ottawa), 3 famiglie di missionari laici (dall'Italia, dalla Polonia e dalla Spagna) e accoglie volontari da tutto il mondo che decidono di dedicare qualche settimana delle loro vacanze nel lavoro pastorale.
Infine è cresciuto sempre di più l'impegno caritativo: al presente la parrocchia gestisce 4 case-famiglia per bambini con situazioni familiari difficili (abbandonati, orfani, con genitori in carcere, ecc.), una casa per bambini con disabilità fisica e mentale, una casa di emergenza per le donne e con un impegno in 7 baraccopoli nelle zone attorno alla parrocchia. Questo impegno ha anche aperto molti contatti con le autorità locali con cui la parrocchia collabora (Dipartimento delle prigioni del Ministero di Grazia e Giustizia, Uffici del Comune e della Provincia, Stazione di Polizia, altre ONG, ecc.) è ha portato il Centro sotto cui stanno tutte queste attività a diventare una Fondazione riconosciuta dal governo (Fondazione San Martino).
Tuttavia rimane ancora tanto da fare in una zona, quella della parrocchia, in cui i cristiani sono appena mille su 500mila abitanti totali. Come ha pregato il vescovo durante l'inaugurazione, "chiediamo a Maria Madre della Misericordia di intercedere per noi e di guidare il cammino della nostra comunità parrocchiale affinché possiamo portare la buona notizia a quanti ancora non conoscono Cristo".