Mindanao, per il'Npa un businessman è il mandante dell'uccisione di p. Tentorio
Manila (AsiaNews) - Per i ribelli maoisti, il mandante dell'uccisione di p. Tentorio è un businessman, che essi hanno giustiziato. P. Fausto Tentorio è il missionario Pime ucciso lo scorso 17 ottobre a Kidapawan (Mindanao). Fonti locali di AsiaNews affermano che sulla questione grava ancora molta confusione".
Oggi il New People's Army, braccio armato dei ribelli maoisti filippini, ha rivendicato l'assassinio di Patrick Weneger, uomo d'affari di origini svizzere, ucciso ieri a Kidapawan da un commando armato. Per gli estremisti, egli addestrava milizie paramilitari per conto dell'esercito e sarebbe insieme ai militari il mandante dell'omicidio di p. Tentorio. Leopoldo Galon, portavoce dell'esercito filippino nel Mindanao orientale, sostiene invece che Weneger era un attivo sostenitore della campagna di pace a Cotabato del Nord. Egli impiegava i giovani e molti ex militanti maoisti nelle sue piantagioni di gomma, offrendo loro un'alternativa alla lotta armata. Secondo Galon i maoisti hanno ucciso l'uomo perché si è riufitato di pagare la tassa "popolare" estorta a molti imprenditori della zona.
Mons. Romulo de la Cruz, vescovo di Kidapawan, sottolinea ad AsiaNews che Weneger era conosciuto solo per il suo lavoro di uomo d'affari e nota che fra gli abitanti non vi sono state particolari reazioni alla notizia della sua uccisione. "Purtroppo è una delle tante vittime della lotta fra comunisti ed esercito - spiega il prelato - la popolazione di Kidapawan va avanti con la vita di tutti i giorni". Il vescovo sottolinea che Emmylou Mendoza, governatore di Cotabato del Nord, ha assicurato che nei prossimi giorni un nucleo speciale del National Investigation Bureau giungerà a Kidapawan per studiare una nuova pista di indagine.
Dopo la sua morte, il nome di p. Tentorio è stato spesso utilizzato dai maoisti per giustificare la loro lotta armata a favore dei poveri. In più di un'occasione essi hanno definito il missionario un come un vero "comunista", elogiando il suo lavoro in difesa delle popolazioni indigene dell'Arakan Valley. Un atteggiamento analogo è stato tenuto da funzionari dell'esercito e polizia che per guadagnare credibilità fra la popolazione hanno enfatizzato i risultati delle indagini.
Fonti di AsiaNews sottolineano che dopo l'arresto di Jimmy Ato, presunto assassino del missionario, le indagini sono ferme. A tutt'oggi l'uomo si è dichiarato innocente, sottolineando di avere avuto solo un ruolo marginale nella morte del missionario. Le altre quattro persone coinvolte nell'uccisione sono ancora a piede libero. "C'è ancora molta confusione su questo caso - spiegano le fonti - non si sa più a chi credere".
P. Fausto Tentorio è il terzo missionario del Pime ad essere ucciso nelle Filippine e nell'isola di Mindanao. Nel 1985 p. Tullio Favali è stato ucciso a Tulunan, nella diocesi di Kidapawan, da un gruppo di guardie private armate; nel 1992, p. Salvatore Carzedda, impegnato nel dialogo con i musulmani, è stato ucciso a Zamboanga. Nel 2007, p. Giancarlo Bossi era stato rapito da un gruppo di fuoriusciti del Moro Islamic Liberation Front, ma è stato rilasciato dopo oltre due mesi di cattività. Nel 1998 è stato rapito anche p. Luciano Benedetti. I suoi rapitori, un gruppo musulmano, lo hanno liberato dopo circa 2 mesi.