Minacce estremiste ad Aceh: le autorità chiudono tre chiese
Jakarta (AsiaNews) - Le continue proteste di una frangia estremista musulmana hanno portato alla chiusura di tre luoghi di culto cristiani nella provincia di Aceh, la sola in tutta l'Indonesia in cui vige la Shariah (la legge islamica). Secondo i movimenti radicali le chiese erano abusive e hanno invocato - dietro minaccia - l'intervento delle autorità. L'amministrazione locale ha usato il pretesto della presunta mancanza del permesso di costruzione, per mettere i sigilli agli edifici. Uno dei tre è una piccola - storica - cappella cattolica, aperta da quasi 40 anni e gremita di fedeli durante le celebrazioni. Pur essendo un'area a larghissima maggioranza musulmana, la provincia di Aceh è sempre stata caratterizzata da uno "spirito di tolleranza" ed è il "primo caso" di intervento delle autorità contro luoghi di culto della minoranza cristiana.
Il primo maggio scorso l'intervento delle autorità ha portato alla chiusura dei tre edifici cristiani ad Aceh: la chiesa cattolica di Napagaluh, a Singkil, nel sotto-distretto di Danau Paris; la Gereja Kristen Protestant Pakpak Dairi, anch'essa a Napagaluh e la chiesa cattolica di San Paolo, nel villaggio di Lae Balno. Un funzionario del distretto di Singkil spiega che, alla base del provvedimento, vi sarebbe per tutti gli edifici la mancanza del permesso di costruzione (IMB, Izin Mendirikan Bangunan).
La chiesa cattolica di Napagaluh, in realtà, è una "piccola e storica" cappella per la preghiera - undung-undung in lingua locale - aperta nel 1974 e frequentata da decine di fedeli ogni settimana per la celebrazione di riti e funzioni. In 38 anni non si sono mai registrati incidenti, proteste o tensioni con la popolazione della zona, in larghissima maggioranza musulmana.
Il provvedimento di chiusura è il risultato di una lunga serie di proteste promosse, negli ultimi tempi, da movimenti estremisti islamici della zona. Fra questi il Singkil Muslim Forum, che denuncia "il proliferare" delle chiese cristiane nella regione. In particolare puntano il dito contro la realizzazione di 27 case di preghiera quando, secondo un "accordo consensuale" raggiunto nel 2001 fra cristiani e musulmani, il numero previsto è di una sola chiesa permanente e di quattro undung-undung.
La chiesa cattolica di Napagaluh rientra nella giurisdizione della parrocchia di Tumbajae Manduamas, appartenente alla diocesi di Sibolga, suffraganea dell'arcidiocesi di Medan (isola di Sumatra). AsiaNews ha contattato i responsabili locali della Chiesa che, al momento, non intendono rilasciare commenti o dichiarazioni sulla vicenda.