27/04/2018, 11.59
FILIPPINE-KUWAIT
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Migranti, espulso ambasciatore di Manila. Duterte: a breve ‘importante annuncio’

Riguarderà in parte un memorandum d'intesa su cui Kuwait e Filippine stavano lavorando. Al centro dei dialoghi vi erano le garanzie di sicurezza sul posto di lavoro per i 252mila filippini impiegati nella nazione del Golfo. La Chiesa invierà un sacerdote in Kuwait per aiutare e fornir loro assistenza pastorale.

Manila (AsiaNews/Agenzie) – Il presidente filippino Rodrigo Duterte annuncerà nei prossimi giorni la “linea di condotta” del governo sulla nuova crisi diplomatica provocata dall'espulsione dell'ambasciatore filippino in Kuwait, Renato Pedro Villa, due giorni fa. È quanto annuncia oggi Silvestre Bello III, segretario al Lavoro di Manila, riguardo gli ultimi sviluppi dei contrasti tra i due Paesi per il trattamento riservato ai migranti filippini nello Stato del Golfo.

Duterte, giunto ieri notte a Singapore per il 32mo summit dell’Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (Asean), ha discusso le possibili azioni in un incontro cui hanno preso parte Bello, il segretario agli Esteri Alan Peter Cayetano, il segretario al Commercio Ramon Lopez e l'assistente speciale del presidente Christopher “Bong” Go. Il segretario al Lavoro afferma che l'annuncio di Duterte riguarderà in parte un memorandum d'intesa su cui Kuwait e Filippine stavano lavorando per proteggere i lavoratori filippini. Entrambe le nazioni avevano in precedenza cercato di firmare il documento a Manila, alla presenza del presidente, prima del mese islamico del Ramadan, che inizia il 15 maggio.

Poche ore prima le dichiarazioni di Bello, Manila aveva chiesto spiegazioni al Kuwait l’espulsione del suo ambasciatore. Le due nazioni avevano lavorato insieme per risolvere le divergenze provocate dall'assassinio di una cameriera filippina, il cui cadavere è stato ritrovato nel freezer del suo datore di lavoro in Kuwait all'inizio di quest'anno. I dialoghi hanno tuttavia subito una brusca battuta d’arresto la scorsa settimana, dopo che il governo ha reso pubblico un video che ritrae il personale diplomatico di Manila aiutare cittadini filippini a fuggire da datori di lavoro accusati di abusi (video). L’azione ha suscitato la dura reazione del Kuwait, che l’ha definita “una violazione della sua sovranità” e ha disposto l’espulsione di Renato Pedro Villa, la detenzione di quattro cittadini filippini assunti per la “missione di salvataggio” e l’emissione di un mandato d’arresto per tre diplomatici.

Duterte questo mese aveva annunciato l'intenzione di visitare il Kuwait per suggellare un accordo circa le garanzie di sicurezza sul posto di lavoro per i 252mila filippini che lavorano nella nazione del Golfo, la maggior parte come lavoratori domestici. L'accordo proposto stabilisce i termini per i permessi di vacanza, il cibo e la custodia dei passaporti. Al momento, sono circa 10 milioni i lavoratori filippini all’estero, molti dei quali in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Hong Kong, Kuwait e Qatar. Attraverso le rimesse inviate a casa, gli Ofw contribuiscono alla crescita economica del Paese. In anni precedenti, i loro stipendi hanno salvato le Filippine dalla crisi finanziaria e tutt’ora costituiscono una delle maggiori fonti di entrate per l'economia nazionale. La Banca centrale di Manila dichiara che da gennaio a novembre dello scorso anno, i filippini all’estero hanno inviato a casa almeno 1.400 miliardi di pesos (2,6 miliardi di dollari Usa).

La Chiesa cattolica filippina esprime la sua continua attenzione alla situazione dei filippini d'oltreoceano e delle loro famiglie, lasciate nel Paese natio. Mons. Ruperto Santos, presidente della Commissione episcopale per la pastorale dei migranti e degli itineranti (Ecmi), esprime rammarico per le rinnovate tensioni con il Kuwait. “Nelle nostre preghiere vi è la speranza che tutto si risolva in modo amichevole e diplomatico”, afferma il vescovo. Due giorni fa, il prelato ha annunciato anche che la Chiesa invierà un sacerdote in Kuwait per aiutare e fornire assistenza pastorale ai filippini che lavorano nello stato del Golfo: “P. Restituto Ogsimer, segretario esecutivo dell'Ecmi sarà nel Paese dal primo al 31 maggio”.

Al momento, sono tre i sacerdoti filippini in Kuwait: p. Ruben Barrameda e i padri francescani Ramon Atanacio e Alfredo Nicua. I sacerdoti sono assegnati a tre chiese: la cattedrale della Sacra Famiglia a Madinat al-Kuwait, St. Therese a Salmiya e Nostra Signora d'Arabia ad Almadhi. “Celebrano messe anche presso l'ambasciata filippina e nelle case di accoglienza, ascoltano le confessioni e fanno consulenza”, afferma mons. Santos.

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