Migliaia di cristiani siriani chiedono la cittadinanza russa
Mosca (AsiaNews/Agenzie) - Circa 50mila cristiani siriani hanno chiesto la cittadinanza russa, col timore di "essere banditi dalle proprie terre, per la prima volta dalla nascita di Cristo". Lo ha reso noto il ministero degli Esteri russo, pubblicando sul suo sito internet l'appello collettivo del gruppo di siriani di Qalamoun, dove si concentrano i villaggi a maggioranza cristiana, come quello di Maaloula, vittima di violenze mirate, da parte di Al-Nusra, gruppo legato ad al-Qaeda. I firmatari puntano il dito contro l'Occidente, che appoggia "l'attacco da parte dei terroristi" contro la Siria: la Federazione russa è di conseguenza definita "un potente fattore di pace e stabilità".
"Visto che la legge siriana permette la doppia cittadinanza, abbiamo deciso di chiedere quella della Federazione russa, un onore per ogni cristiano siriano che desiderasse ottenerla", si legge nella lettera. "Il nostro appello non significa che non ci fidiamo dell'esercito siriano o del governo - scrivono - ma siamo spaventati dal complotto dell'Occidente e dai fanatici pieni d'odio che stanno intraprendendo una guerra brutale contro il nostro Paese".
Patrimonio dell'Unesco, Maaloula
dista 40 km a nord di Damasco. Il villaggio è famoso in tutto il mondo come uno
dei luoghi simbolo della cristianità in Medio Oriente ed è l'unico luogo al
mondo, dove è ancora parlato l'aramaico, il villaggio è considerato un simbolo
della convivenza interreligiosa.
"E' la prima volta dalla nascita di Cristo che noi cristiani della zona di
Qalamoun, che viviamo nei villaggi di Saidnaya, Maara Saidnaya, Maaloula e
Maaroun, siamo sotto la minaccia di essere banditi dalla nostra terra -
denuncia l'appello - preferiamo la morte all'esilio e alla vita in campi
profughi e così difenderemo la nostra terra, il nostro onore e la nostra fede e
non lasceremo la terra su cui ha camminato Cristo".
"I cristiani di Qalamoun crediamo che lo scopo dei
terroristi appoggiati dall'Occidente sia quello di eliminare la loro presenza
da quella che è la loro terra natia e con i metodi più disgustosi, compresa
l'uccisione selvaggia di gente comune", continua la lettera. "Vediamo la
Federazione russa come un potente fattore di pace e stabilità - concludono - la
Russia persegue una posizione ferma nella difesa della Siria, della sua gente e
della sua integrità territoriale".
L'attacco degli estremisti islamici a Maaloula è diventato un simbolo delle
sofferenze dei cristiani nel Paese mediorientale. L' Osservatorio siriano per i
diritti umani, legato alla ribellione, ha confermato la presenza di battaglioni
affiliati ad al-Qaeda fra le milizie che hanno invaso la cittadina e hanno profanato i monasteri di Santa Tecla e
San Sergio, distruggendo le croci sulle loro cupole e gli antichi arredi sacri.
(N.A/S.C.)