Mar Cinese meridionale: Hanoi continua a costruire nelle isole contese
Immagini satellitari scattate il 30 novembre mostrano navi vietnamite a ridosso del Ladd Reef, piccola isola dell’arcipelago Spratly. La nuova base, il cui scopo militare non è confermato, potrebbe scatenare le ire di Pechino.
Hanoi (AsiaNews) – Il Vietnam sta compiendo lavori di dragaggio e costruzione in alcune isole contese del mar Cinese meridionale. È quanto appare da nuove immagini satellitari scattate da Planet Lab, azienda statunitense. Le foto risalgono al 30 novembre scorso e mostrano imbarcazioni occupate nell’edificazione di una nuova struttura a Ladd Reef, piccola isola dell’arcipelago Spratly, dove Hanoi possiede già un faro.
La notizia potrebbe scatenare le ire di Pechino, che da anni porta avanti una politica aggressiva nelle acque contese del mar Cinese meridionale, costruendo basi navali e aeree in più atolli.
Immagini della Ladd Reef scattate a luglio non ritraevano i sedimenti marini che si notano ora, e questo significa che i lavori sono iniziati di recente. Il governo vietnamita non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito.
Il mese scorso, altre foto pubblicate dall’Asia Maritime Transparency Initiative mostravano i lavori di Hanoi per costruire diverse piste di atterraggio e hangar militari in diverse isole contese. La natura militare degli ultimi lavori, però, non è confermata.
Secondo Carl Thayer, docente alla University of New South Wales, il Vietnam starebbe accumulando quante più “posizioni” possibili prima che i Paesi coinvolti firmino un codice di comportamento nel mar Cinese: “Il Vietnam si sta muovendo oltre lo status quo e la mia speculazione è che, se stiamo andando verso una risoluzione diplomatica della questione entro uno o due anni, allora sembra che Hanoi voglia prendere il più possibile prima che sia proibito”.
Le installazioni vietnamite sono una risposta alla politica espansionista adottata negli ultimi anni da Pechino nei mari della regione Asia-Pacifico. La regione del mar Cinese meridionale è contesa anche da Taiwan, Filippine, Brunei e Malaysia. In seguito a un arbitrato promosso dalle Filippine, una sentenza del tribunale dell’Aja ha giudicato “prive di alcun diritto” le rivendicazioni cinesi nell’area.