06/11/2017, 11.22
FILIPPINE
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Manila, una suora contro la tratta di persone

di Santosh Digal

La tratta di persone è un business dai grandi profitti, che coinvolge una vasta rete di associazioni criminali organizzate. Le donne ed i bambini delle comunità indigene e delle aree remote sono i più vulnerabili. L’esperienza della Visayan Forum Foundation e l’impegno di suor Cecil Espenilla contro il fenomeno.

Manila (AsiaNews) – Suor Cecil Espenilla (foto), religiosa domenicana di santa Caterina da Siena, da diversi anni dedica la sua missione alle vittime della tratta di persone e della schiavitù moderna nelle Filippine. “Affinché ciò sia possibile, sono necessari programmi di sensibilizzazione dell'opinione pubblica, attraverso istruzione e campagne con i governi locali, organizzazioni religiose, gruppi della società civile, congregazioni religiose e diocesi, istituti di formazione pubblici e privati, movimenti delle donne”.

La Visayan Forum Foundation (Vff), con sede a Manila, è una casa rifugio per donne sopravvissute alla tratta. Questo è uno dei tanti centri che collaborano con suor Cecil, dove la religiosa conduce con regolarità programmi di formazione. Crizel, una delle ragazze ospitate nella struttura, è arrivata a Manila accompagnata da un conoscente, con la promessa di un impiego come collaboratrice domestica. La giovane è stata invece venduta come prostituta. Con l’aiuto di alcune persone locali e della polizia, Vff ha salvato Crizel, che ora sta frequentando il programma di riabilitazione e di formazione professionale.

“Grazie a Dio, Vff mi ha salvato prima che fosse troppo tardi. Ho trovato una nuova alba nella mia vita”, dichiara la ragazza ad AsiaNews. “Ho scoperto in me stessa una rinnovata forza e bellezza, il mio valore e la mia dignità – aggiunge – Questa è una casa per andare avanti con speranza, coraggio e convinzione”. “I leader religiosi, gli operatori sociali, i funzionari del governo, la polizia ed il pubblico devono rimanere vigili e combattere il traffico di esseri umani, nel Paese ed ovunque. L’obiettivo deve essere la tolleranza zero”, suggerisce Crizel.

“Dobbiamo alzare la voce contro la schiavitù moderna ed il traffico di esseri umani – ribadisce suor Cecil – La dignità della persona umana è la ragione del nostro impegno contro tutto ciò. Siamo tutti creature di Dio. Dobbiamo rispettarci l'un l'altro. La vita umana è sacra. La dignità dell’essere umano è il fondamento di una visione morale della società”.

La tratta di persone è un business dai grandi profitti, che coinvolge una vasta rete di associazioni criminali organizzate. L’augurio di suor Cecil è che la giustizia non abbandoni le vittime della tratta; che i sopravvissuti possano avere il coraggio di portare a termine lunghi e traumatizzanti processi; che avvocati e giudici non cedano alla tentazione di accettare tangenti per proteggere ed assolvere i trafficanti; che i trafficanti e le organizzazioni criminali si convertano e diventino contrari alla schiavitù.

La religiosa sta attraversando il Paese al fine di mobilitare e coinvolgere la società civile, le autorità e gli organismi religiosi nella sua crociata contro traffico di esseri umani. Negli ultimi mesi, suor Cecil ha condotto programmi di formazione e di sensibilizzazione contro la tratta di persone nelle diocesi di Bukidnon, Zamboanga, Samar, Masbate, Butuan e Novaliches. “Questa lotta ha bisogno di una risposta globale. Non si può condurre da soli. Deve essere uno sforzo collettivo”, osserva la suora. Lei e gli operatori di diverse case rifugio sono impegnati nel recupero, la riabilitazione ed il reinserimento dei sopravvissuti al traffico di esseri umani fornendo loro assistenza psicosociale e spirituale, formazione professionale e formazione umana.

Tra il primo aprile ed il 31 dicembre 2016, le autorità filippine hanno condotto 553 indagini per casi di tratta di persone, incluse 109 operazioni di sorveglianza. Tuttavia, le organizzazioni non governative affermano che i numero potrebbero essere più alti. Il lavoro forzato ed il mercato del sesso sono un grave problema nelle Filippine. Le donne ed i bambini delle comunità indigene e delle aree remote del Paese sono le categorie più vulnerabili. Il traffico di esseri umani assume forme diverse, come la sottomissione alla servitù domestica, all'agricoltura forzata, al lavoro in piccole fabbriche e alla prostituzione in località come Manila, Cebu, Luzon e Mindanao. Lo sfruttamento della prostituzione, anche minorile, è diffuso nelle zone turistiche come Boracay, Angeles City, Olongapo, Puerto Galera e Surigao, dove vi è una forte domanda.

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