14/01/2015, 00.00
CINA
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Malattia del cancro, vera minaccia alla sopravvivenza economica della Cina

Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della Sanità, ogni anno si registrano nel Paese 3,07 milioni di nuovi casi di tumore: i decessi, sempre su scala annuale, sono 2,2 milioni. Il governo non fornisce l'assistenza medica gratuita promessa dalla Rivoluzione comunista, e l'enorme costo per le cure degli anziani ricade sull'unico figlio lavoratore. Se non cambia rotta, solo per il "fattore tumore", Pechino rischia di perdere una cifra pari a 5,6mila miliardi di dollari nel periodo 2012-2030.

Pechino (AsiaNews) - Xiao Caiyu ha 52 anni, una famiglia e un tumore alla cervice. Fino a questa diagnosi, che le è stata comunicata qualche mese fa, gestiva con i suoi un piccolo business legato alla compravendita di carne di maiale. In anni di sacrifici è riuscita a mettere da parte circa 30mila yuan (quasi 4mila euro), che rappresentavano una sicurezza in più per il futuro. Ma la malattia e l'assenza dello Stato hanno azzerato i suoi risparmi e ora la sua famiglia, piena di debiti, è stata costretta a chiudere l'attività.

La sua storia, raccontata da Bloomberg, rappresenta quella di milioni di cittadini cinesi che ogni anno affrontano non solo la terribile sentenza ma anche la totale mancanza di sostegno sanitario da parte delle autorità. Il cancro è divenuto una minaccia crescente per l'economia più imponente dell'Asia. L'invecchiamento della popolazione, l'inquinamento ambientale e il cambiamento repentino dello stile di vita per centinaia di milioni di persone hanno fatto impennare il numero di diagnosi.

Al momento, la Cina è il Paese con il più alto numero di casi (e di decessi) legati al cancro. Secondo i dati dell'Organizzazione mondiale della sanità, nel Dragone si registrano 3,07 milioni di nuovi casi di cancro ogni anno: questo significa una diagnosi negativa ogni 10 secondi e soprattutto 2,2 milioni di decessi l'anno. Secondo la Harvard School of Public Health, se il governo non interviene per cambiare rotta nel periodo fra il 2012 e il 2030 il tumore costerà alla nazione circa 5,6mila miliardi di dollari di mancati guadagni.

Va poi considerato l'impatto sulla popolazione. Anche se una diagnosi di tumore porta con sé spese ingenti dal punto di vista personale in tutto il mondo, sul territorio cinese queste sono particolarmente gravose. Il rapido sviluppo economico della nazione ha fatto schizzare la percentuale dei casi, e le strutture sanitarie non sono attrezzate a sufficienza; allo stesso modo, i giganti del settore farmaceutico hanno aumentato i prezzi dei medicinali terapeutici, per speculare sull'incidenza dei tumori.

Inoltre in Cina il settore delle assicurazioni private non è sviluppato dato che, almeno sulla carta, è il governo a garantire cure mediche gratuite ai propri cittadini. Questo però non avviene  quasi più nel caso del cancro, dato che appunto sia le infrastrutture mediche che i medicinali a disposizione dello Stato non possono coprire il numero delle richieste.

Di conseguenza, il costo della malattia e della cura ricade sui nuclei familiari. In particolare, dimostrano le statistiche, sul figlio (che lavora) di una coppia di anziani. L'incidenza dei tumori è infatti più elevata nelle fasce adulte e anziane della popolazione, e la legge sul figlio unico - il decreto statale che dalla fine degli anni Settanta impone alle coppie di avere un solo erede - ha spostato l'onere del mantenimento dei genitori sull'unico lavoratore della famiglia.

Fino a oggi, Xiao è riuscita ad andare avanti spendendo i risparmi e contraendo debiti che non sa come ripagare. Ora il denaro è finito, e la soluzione sembra essere soltanto una: "Se peggioro, non chiederò altri trattamenti o medicine. Quale cura mi posso permettere? Non ci sono più soldi". 

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