Madhya Pradesh, tre cristiani pentecostali arrestati per presunte conversioni forzate
Mumbai (AsiaNews) – La polizia del Madhya Pradesh (nell’India centrale) ha arrestato tre cristiani pentecostali accusati di fare proselitismo e di attuare conversioni forzate. L’arresto è avvenuto sabato sera (3 ottobre) in una scuola di Majhgawan, nel distretto di Satna (nel nord dello Stato), mentre i tre uomini stavano tenendo dei corsi di religione. Mons. Leo Cornelius, arcivescovo di Bhopal (nel Madhya Pradesh), dichiara ad AsiaNews: “La polizia ha condotto gli arresti sulla base di una semplice ‘denuncia’, senza alcuna indagine: questa è una grave violazione dei diritti umani. Alcuni fanatici fanno pressioni sulla polizia senza nessuna prova di effettivi tentativi di conversioni forzate. Gli agenti poi effettuano gli arresti. Quanto è avvenuto è una grave violazione”.
I tre uomini lavorano per la Ong Gems (Gospel Echoing Missionary Society, Società missionaria di diffusione del Vangelo), presente da più di 40 anni negli Stati indiani settentrionali. La polizia di Majhgawan riferisce che gli arrestati sono: Stephan Rajkumar di 40 anni, residente a Chennai (nel Tamil Nadu); Harilal di 20 anni, proveniente da Rewa, nel Madhya Pradesh; Anil Kumar, di Azamgarh (nell’Uttar Pradesh).
Secondo il poliziotto Khem Singh, i cristiani avrebbero violato le sezioni 3 e 4 del Madhya Pradesh Dharm Swatantrya Adhiniyam del 1968 e alcuni articoli del codice di procedura penale. Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic) denuncia ad AsiaNews che tale “legge viola la libertà religiosa. Inoltre è deprecabile l’atteggiamento della polizia che soddisfa gli attivisti di destra con arresti condotti in ottemperanza della nefasta legge anti-conversione. La polizia perde tempo invece di agire contro questi attacchi alle minoranze religiose”.
Singh riporta che contro i tre cristiani sono state raccolte le deposizioni di due uomini, ai quali gli accusati avrebbero offerto 5mila rupie [circa 68 euro - ndr] per convertirsi. Durante l’arresto i poliziotti hanno sequestrato anche materiale religioso, cd e proiettori. Altre 10 persone sarebbero disposte a testimoniare contro i cristiani.
Il presidente del Gcic ricorda che “l’India è una repubblica laica, dove ogni confessione religiosa è uguale davanti alla legge. Il Gcic fa appello alla National Human Rights Commission dell’India e alla National Commission for Minorities affinchè garantiscano sicurezza e libertà di confessione alla minuscola comunità cristiana del Madhya Pradesh”.
28/03/2018 08:44