Madhya Pradesh, sacerdoti “in pericolo” per la legge anticonversione
Mumbai (AsiaNews) - Una nuova stretta sulle conversioni rischia di abbattersi sul Madhya Pradesh: in questi giorni il governo dello Stato indiano discuterà in Parlamento un emendamento della legge anticonversione già in vigore. La modifica impone ai sacerdoti di fornire alle autorità locali tutti i dettagli relativi alla persona che ha deciso di cambiare religione almeno 30 giorni prima della cerimonia. In caso contrario, si rischia una multa di 1000 rupie (13 euro) e fino a tre anni di carcere.
L'emendamento riguarda la sez.5 della Madhya Pradesh Freedom of Religion Act del 1968 ed è stato introdotto nel 2006, senza però essere discusso in Parlamento. Nella versione originale, la legge non coinvolgeva il sacerdote, ma chiedeva solo al futuro convertito di informare le autorità del distretto della sua decisione.
Per Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), le leggi anticonversione "hanno lo scopo di demonizzare la minoranza cristiana" e "sono usate come uno strumento di persecuzione". Come il Madhya Pradesh, anche altri Stati indiani hanno introdotto simili provvedimenti: Gujarat, Orissa, Chhattisgarh, Himanachal Pradesh, Arunachal Pradesh e Rajasthan. "Queste leggi - aggiunge - sono una sfida per le credenziali laiche della nostra Costituzione e dei diritti umani fondamentali".
In teoria, questi provvedimenti dovrebbero vietare le conversioni ottenute con forza o con soldi, e prevedono tre anni di prigione per "proselitismo". Tuttavia, vengono sfruttati per perseguitare i cristiani, producendo false accuse di conversioni forzate.