11/07/2016, 11.45
BANGLADESH
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Lotta al terrorismo islamico in Bangladesh: sotto controllo i sermoni nelle moschee

di Sumon Corraya

La decisione di Dhaka tenta di frenare i “discorsi dell’odio” diffusi da predicatori radicali. Uno di loro, Zakir Naik, ha avuto un’influenza diretta sugli attentatori di Dhaka. Le autorità hanno deciso di oscurare il suo canale televisivo. Nel Paese esistono circa 600mila moschee. La Fondazione islamica distribuirà i testi per la preghiera del venerdì.

Dhaka (AsiaNews) – Il governo del Bangladesh ha deciso di mettere sotto stretta sorveglianza i sermoni degli imam nelle moschee, nel tentativo di controllare la proliferazione di idee estremiste nel Paese. La decisione è stata presa ieri da alti funzionari, che hanno anche stabilito di attuare azioni severe contro quei predicatori che diffondono l’odio tra le religioni.

L’iniziativa del premier Shiekh Hasina ha come obiettivo la lotta al terrorismo islamico che sta insanguinando il Bangladesh. Tra gli ultimi episodi vi è il grave attacco all’Holey Artisan Bakery Cafè di Dhaka, nel quale sono morte 20 persone.

Le indagini hanno portato alla luce un collegamento diretto tra i cinque terroristi, tutti provenienti da famiglie benestanti e in apparenza appagati delle proprie vite agiate, e predicatori che inneggiano alla guerra santa contro gli infedeli. Uno di questi è l’indiano Zakir Naik, tra i più noti a livello televisivo. L’uomo è il fondatore della Islamic Research Foundation ed è un esponente delle posizioni più radicali dell’islam salafita, che diffonde tramite il suo canale televisivo Peace TV.

Mentre le autorità indiane hanno posto sotto osservazione i suoi discorsi, ieri quelle di Dhaka hanno deciso di oscurare il canale. Amir Hossain Amu, ministro dell’Industria, ha presieduto una riunione del Comitato per l’ordine pubblico e ha chiesto al titolare del Ministero per l’informazione di rendere subito esecutiva la direttiva del governo.

Paese con 160 milioni di abitanti e a maggioranza musulmano, in Bangladesh esistono circa 600mila moschee, dove spesso gli imam incitano i giovani a combattere per l’imposizione di idee islamiche. Citando la premier Hasina, Ihsanul Karim, responsabile dei rapporti con la stampa, ha dichiarato: “Saremo duri se necessario e sradicheremo il terrorismo. Questi attacchi avvengono in un momento in cui il Bangladesh sta emergendo come modello di sviluppo sta rinnovando la sua immagine. Combatteremo i disastri provocati dall’uomo nello stesso modo in cui lottiamo contro le catastrofi naturali”.

Shamim Mohammad Afzal, direttore generale della Islamic Foundation Bangladesh, ha riferito che l’organizzazione ha intenzione di fornire i testi dei discorsi proclamati nelle moschee durante la preghiera del venerdì. “Vogliamo che i nostri imam – ha affermato – insegnino solo l’islam e non il terrorismo o l’odio nei confronti delle altre religioni”.

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