Leshan, sette vescovi legittimi all’ordinazione episcopale senza mandato del papa
di Jian Mei
È la prima ordinazione dopo la dichiarazione vaticana riguardo alle scomuniche per celebrazioni di questi tipo. Un consacrazione episcopale – lecita – che doveva tenersi ad Handan (Hebei) è stata bloccata dalla polizia. Il vescovo illegittimo rivendica l’importanza dell’evangelizzazione. Ma molti fedeli sono “tristi”.
Pechino (AsiaNews) – P. Paolo Lei Shiyin (v. foto) è stato ordinato oggi vescovo di Leshan (Sichuan), senza il mandato del papa. Alla celebrazione hanno partecipato sette vescovi in comunione col pontefice. Per volere dell’Associazione patriottica la messa è avvenuta proprio nella festa dei santi Pietro e Paolo. Questa è la prima ordinazione dopo che la Santa Sede ha diffuso una dichiarazione riguardo alle scomuniche in cui incorrono coloro che partecipano – come candidati o come ordinanti - a una ordinazione illecita (cfr. 13/06/2011 Ordinazioni illecite in Cina: la Santa Sede spiega cosa fare con i vescovi scomunicati).
Un’altra ordinazione, voluta dal papa, che doveva tenersi a Handan (Hebei), è stata bloccata dall’Ap e la polizia ha sequestrato il candidato (v. 27/06/2011 Hebei: cancellata l’ordinazione del vescovo di Handan. Era approvato dalla Santa Sede ).
La cerimonia a Leshan è stata presieduta da mons. Fang Xinyao di Linyi. Gli altri vescovi coordinanti sono: mons. Fang Jianping di Tangshan; mons. He Zeqing di Wanzhou; mons. Li Shan di Pechino; mons. Li Jing di Ningxia; mons. Xiao Zejiang di Guizhou; mons. Zhao Fengchang di Liaocheng. Mons. Fang è il presidente dell’Associazione patriottica a livello nazionale.
Il vescovo Lei, riconosciuto solo dal governo, ha dichiarato ad AsiaNews che egli spera di rafforzare la diocesi nel lavoro di evangelizzazione e che ora è il tempo favorevole per lo sviluppo. La diocesi ha 70 mila fedeli.
Un sacerdote ha comunicato ad AsiaNews che alla ordinazione illecita hanno partecipato circa 1000 fedeli e personalità del governo. Essa si è tenuta nella chiesa di Emeishan, che è più capiente della cattedrale di Leshan. Erano presenti 67 sacerdoti, fra cui 14 di Leshan. Dopo la messa vi è stata una festa gestita dai cattolici locali.
Un sacerdote sotterraneo di una vicina provincia, ha detto ad AsiaNews che in precedenza fa egli è stato minacciato dalla pubblica sicurezza di non recarsi a Leshan nei giorni attorno all’ordinazione.
Un cattolico di Wuhan (Hubei) ha detto di essere “triste” per quanto è successo oggi con l’ordinazione illecita. “A Wuhan – ha aggiunto – siamo stati fortunati che l’ordinazione sia stata cancellata e per ora almeno ne siamo sfuggiti”.
Nelle settimane precedenti, era stata annunciata un’ordinazione illecita a Hankow (Wuhan) per il 10 giugno, ma poi – grazie alla pressione dei fedeli – non è stata effettuata (v. 03/06/2011 Mons. Savio Hon: Vescovi cinesi, non abbiate paura di dire no alle pretese di Pechino).
Una personalità della Chiesa, ha affermato che questa ordinazione illecita danneggia la comunione della Chiesa in Cina e quella con la Chiesa universale.
Il vescovo Lei Shiyin, 48 anni, è divenuto sacerdote il 30 novembre 1991. È membro della Conferenza consultiva politica del popolo cinese, un organismo di consiglio al parlamento cinese. È vice-presidente dell’Associazione patriottica ed è stato presidente dell’Ap per il Sichuan.
Lei è stato eletto vescovo di Leshan il 18 marzo scorso. Aveva ricevuto 27 voti su 31. Ma la sua ordinazione episcopale non ha mai ricevuto l’approvazione della Santa Sede. La sede di Leshan era vacante dalla morte di mons. Luo Duxi nel 2009.
Un’altra ordinazione, voluta dal papa, che doveva tenersi a Handan (Hebei), è stata bloccata dall’Ap e la polizia ha sequestrato il candidato (v. 27/06/2011 Hebei: cancellata l’ordinazione del vescovo di Handan. Era approvato dalla Santa Sede ).
La cerimonia a Leshan è stata presieduta da mons. Fang Xinyao di Linyi. Gli altri vescovi coordinanti sono: mons. Fang Jianping di Tangshan; mons. He Zeqing di Wanzhou; mons. Li Shan di Pechino; mons. Li Jing di Ningxia; mons. Xiao Zejiang di Guizhou; mons. Zhao Fengchang di Liaocheng. Mons. Fang è il presidente dell’Associazione patriottica a livello nazionale.
Il vescovo Lei, riconosciuto solo dal governo, ha dichiarato ad AsiaNews che egli spera di rafforzare la diocesi nel lavoro di evangelizzazione e che ora è il tempo favorevole per lo sviluppo. La diocesi ha 70 mila fedeli.
Un sacerdote ha comunicato ad AsiaNews che alla ordinazione illecita hanno partecipato circa 1000 fedeli e personalità del governo. Essa si è tenuta nella chiesa di Emeishan, che è più capiente della cattedrale di Leshan. Erano presenti 67 sacerdoti, fra cui 14 di Leshan. Dopo la messa vi è stata una festa gestita dai cattolici locali.
Un sacerdote sotterraneo di una vicina provincia, ha detto ad AsiaNews che in precedenza fa egli è stato minacciato dalla pubblica sicurezza di non recarsi a Leshan nei giorni attorno all’ordinazione.
Un cattolico di Wuhan (Hubei) ha detto di essere “triste” per quanto è successo oggi con l’ordinazione illecita. “A Wuhan – ha aggiunto – siamo stati fortunati che l’ordinazione sia stata cancellata e per ora almeno ne siamo sfuggiti”.
Nelle settimane precedenti, era stata annunciata un’ordinazione illecita a Hankow (Wuhan) per il 10 giugno, ma poi – grazie alla pressione dei fedeli – non è stata effettuata (v. 03/06/2011 Mons. Savio Hon: Vescovi cinesi, non abbiate paura di dire no alle pretese di Pechino).
Una personalità della Chiesa, ha affermato che questa ordinazione illecita danneggia la comunione della Chiesa in Cina e quella con la Chiesa universale.
Il vescovo Lei Shiyin, 48 anni, è divenuto sacerdote il 30 novembre 1991. È membro della Conferenza consultiva politica del popolo cinese, un organismo di consiglio al parlamento cinese. È vice-presidente dell’Associazione patriottica ed è stato presidente dell’Ap per il Sichuan.
Lei è stato eletto vescovo di Leshan il 18 marzo scorso. Aveva ricevuto 27 voti su 31. Ma la sua ordinazione episcopale non ha mai ricevuto l’approvazione della Santa Sede. La sede di Leshan era vacante dalla morte di mons. Luo Duxi nel 2009.
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