14/01/2019, 08.28
CINA-VATICANO
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La guerra di Pechino contro il Natale dei bambini

di Fr Stanislaus (达尼老)

Obbligo di andare a scuola il giorno di Natale; divieto di entrare in chiesa per i minori di 18 anni. Ora sono proibiti anche i distici augurali per il Nuovo anno cinese, se hanno sfondo religioso.

Shanghai (AsiaNews) – Bambini e minori di 18 anni bloccati all’entrata della chiesa per attuare il divieto di non farli partecipare alla messa di Natale; nelle scuole, ordine agli studenti di non celebrare la festa cristiana in nessun modo, obbligando alla frequenza. Perfino i distici [tradizionali cartelli augurali per il nuovo anno cinese, da mettere ai lati delle porte di casa, che i cristiani adattano con pensieri religiosi] sono stati proibiti. La testimonianza di p. Stanislao, un sacerdote della Cina del nordest. Nel suo racconto colpisce la resistenza dei giovani, che hanno premuto per entrare in chiesa. Solo l'intervento del parroco ha calmato le acque.

 

L’altro ieri, la mattina prima di Natale, i funzionari del Fronte unito e dell’Ufficio affari religiosi sono venuti per gli auguri. Mi hanno raccomandato i problemi della sicurezza e poi mi hanno ricordato che nei giorni di festa non è consentito ai minori di partecipare alla Messa o incontri serali. Inoltre i distici augurali per la Festa di primavera non possono essere venduti o affissi prima che siano stati approvati.

Ho risposto: su molti problemi c’è bisogno che noi continuiamo a discutere; molte opinioni possono essere solamente opinioni, non norme, e non potrebbero essere così generali come le politiche costituzionali. I dirigenti del Fronte unito forse non intendevano polemizzare; aperto l’argomento, si sono affrettati ad andarsene.

Tuttavia prima di Natale il Dipartimento dell’educazione ha informato ogni scuola, a voce o per iscritto, che si dovevano continuare le lezioni durante il giorno e di sera. Inoltre ha dato disposizioni perché gli studenti durante le feste natalizie non facessero regali e non organizzassero feste o incontri a sfondo religioso. Fortunatamente confidando nella grazia di Dio i nostri ragazzi, chi prima e chi dopo, uno dopo l’altro, sono venuti alla Messa di mezzanotte. Gli uomini della polizia alla fine hanno tenuto duro stando in guardia solo per la sicurezza pubblica, senza interferire con gli affari degli altri.

La mattina presto ho ricevuto una chiamata da mia madre: parlava in modo concitato. Mi ha detto che alla chiesa del nostro villaggio i funzionari del governo avevano severamente proibito ai minori di partecipare alle funzioni e ne era nato un litigio che non si calmava. Alla fine il parroco per procedere con la funzione, ha almeno benedetto i bambini, lasciandoli poi ritornare a casa.

Il giorno dopo ho saputo che in un’altra chiesa della zona era successa la stessa cosa: ai bambini non è stato permesso di partecipare. I funzionari del governo dall’inizio alla fine sono stati lì a osservare guardinghi.

Alla chiesa della mia città l’Ufficio per gli affari religiosi ha mandato gente a sorvegliare, facendo in modo che i minori stessero in altri locali e non partecipassero alla Messa di mezzanotte.

In un’altra chiesa di una grande città della mia provincia ai minori non è stato permesso di partecipare. Al cancello e alla porta sono stati messi dei sistemi di sicurezza, da un lato per controllare, dall’altro per mandare indietro la gente.

Nel notiziario abbiamo sentito la portavoce del Ministero degli esteri, la signora Wah, piena di retorica e sicura di sé dire al mondo: “Voi non capite la Cina. Non sapete quanti templi buddhisti e taoisti e chiese cristiane in Cina operano legalmente? I cittadini cinesi secondo la legge godono di piena libertà religiosa! Abbiamo preso misure preventive contro i terroristi e gli estremisti, per permettere a tanta gente comune di godere pienamente della normale libertà religiosa!” Nei notiziari si continua a parlare di “confidenza nella propria cultura” e “libertà religiosa”.

Nelle chiese di campagna della mia zona le croci sono state tolte e poi rimesse; ma forse in futuro verranno distrutte. È da notare che si tratta di luoghi di culto registrati.

La Chiesa della mia provincia non ha avuto nemmeno il permesso di stampare i distici per la Festa di primavera. Nel magazzino della tipografia i distici della Chiesa sono stati distrutti. (Li avevo scritti io personalmente, impugnando il pennello e intingendolo nell’inchiostro).

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