L’ex-re del Nepal vuole riportare la monarchia al potere
di Kalpit Parajuli
A dichiararlo è il principe Paras Bikram Shah, figlio dell’ultimo sovrano deposto nel 2008. Gyanendra avrebbe discusso del progetto durante il recente viaggio in India. Nuove rivelazioni sul massacro della famiglia reale del 2001.
Kathmandu (AsiaNews) - Un piano per restaurare la monarchia in Nepal, o per lo meno ridare potere alla famiglia reale. A rivelarlo è l’ex-principe ereditario, Paras Bikram Shah, in esilio a Singapore, a pochi giorni dal rientro in Nepal del padre Gyanendra Bikram Shah (nella foto), ultimo sovrano del Paese, reduce da un viaggio in India.
In una intervista rilasciata al quotidiano The New Paper di Singapore, il 37enne membro dell’ex famiglia reale di Kathmandu afferma che il padre si sta muovendo per riportare in auge la monarchia attraverso il nipote Hridyandra, figlio maggiore dello stesso Paras.
Il “re bambino”, come viene definito dallo stesso Paras, sarebbe stato al centro dei colloqui che l’ex-sovrano ha avuto in India con membri del partito indù Bharatiya Janata Party (Bjp), con una non identificata multi-milionaria donna di Singapore, con il suo ex-consigliere personale Sagar Timilsina e con il ministro del culto di corte Pashupati Bhakta Mahrjan.
La monarchia faceva del Nepal l’unico regno indù al mondo. Dopo decenni di guerra e rivolte è stata abolita ufficialmente nel 2008. Ora il Paese è alle prese con la stesura di una nuova costituzione che il governo maoista vuole scrivere con la partecipazione di tutta la popolazione.
Nella lunga intervista l’ex-principe ereditario è tornato anche a parlare del massacro avvenuto il 1° giugno 2001 nel palazzo di Narayanhiti, in cui vennero uccisi nove membri della famiglia reale tra cui gli l’allora re Birendra e la regina Aiswarya. Paras ha confermato la colpevolezza del principe Dipendra smentendo le voci che invece vedrebbero dietro la strage la lunga mano dell’ex sovrano Gyanendra. Il principe, destinato al trono, fu spinto all’omicidio da tre ragioni differenti. Al noto movente sentimentale - il sovrano non approvava la relazione del figlio con Devyani Rana, appartenente ad una famiglia rivale - Paras aggiunge anche interessi economici affermando che “l’esercito del Nepal era alla ricerca di nuovi fucili per rimpiazzare gli SLR belgi. Dipendra sosteneva l’acquisto dei tedeschi Heckler e Koch G36 rispetto ai Colt M16”: si trattava di un affare di diversi milioni di dollari. Da ultimo l’ex principe adduce anche una ragione politica: Dipendra, designato a succedere al padre, non aveva digerito la scelta fatta dal sovrano nel 1990 di porre fine alla monarchia assoluta promulgando una nuova costituzione che prevedeva libere elezioni.
Le rivelazioni di Paras hanno avuto vasta eco all’interno dell’opinione pubblica nepalese, ma i commenti raccolti da AsiaNews tra i diversi partiti politici sono unanimi nel definire impossibile il ritorno al potere della ex-famiglia reale. Prakash Man Singh, leader storico del Nepali Congress afferma che “la monarchia è ormai finita e il popolo non accetterà mai un suo ritorno in nessuna forma”. Jhala Nath Khanal, presidente del Partito comunista nepalese, ha dichiarato che nonostante “qualunque tentativo, il ritorno della monarchia oggi è impossibile”. Non sono mancate le reazioni del governo alle dichiarazioni di Paras. Krishna Bahadur Mahara, portavoce dell’esecutivo, ha commentato le “diceria sulla cospirazione” assicurando che il governo “prenderà provvedimenti se Gyanendra cercherà di mettere in atto iniziative contro il volere del popolo”.
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