Kuala Lumpur oscura siti internet che criticano il premier Najib. Esercito pronto a intervenire
Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) - Le autorità malaysiane hanno bloccato l’accesso al sito web di un gruppo di attivisti che ha lanciato una massiccia campagna di protesta per il fine settimana contro uno scandalo per corruzione che ha investito lo stesso Primo Ministro. Nel frattempo un altro sito di notizie online della Malaysia riferisce che i militari sarebbero “pronti a intervenire” se le manifestazioni a Kuala Lumpur dovessero “sfuggire di mano”.
Il gruppo pro-democrazia Bersih chiede con forza le dimissioni del premier Najib Razak, sul quale pende il sospetto di corruzione e cattiva gestione dei fondi. Alla base della controversia gli abusi nella gestione del fondo strategico chiamato “1MDB”, creato dallo stesso premier nel 2009 appena salito al potere, e una donazione di svariati milioni di dollari fatta nel suo conto personale.
Secondo un’inchiesta pubblicata a luglio dal Wall Street Journal sono stati depositati circa 700 milioni di dollari in un conto privato riconducibile al Primo Ministro. Secondo l’agenzia anticorruzione interna si tratterebbe di “donazioni” provenienti dal Medio oriente, di origine incerta e sui quali il capo dell’esecutivo dovrebbe fare chiarezza.
Respingendo le accuse, Najib ha assicurato di non aver violato alcuna legge e di non essersi intascato denaro per tornaconto personale.
Intanto da oggi il sito web del gruppo (www.bersih.org) non risulta più accessibile in Malaysia; ieri il governo aveva annunciato il blocco di tutti i portali che “diffondono informazioni” e “incoraggiano le persone” ad unirsi alla due giorni di protesta in programma questo fine settimana nella capitale e in altre due grandi città.
In precedenza le autorità di Kuala Lumpur avevano negato il permesso presentato da Bersih per poter svolgere la manifestazione secondo i dettami previsti dalla legge; una decisione che ha aperto la strada allo scontro diretto fra organizzatori (sostenuti dai cittadini intenzionati a scendere in piazza) e forze dell’ordine. Già nel 2012 la polizia aveva usato cannoni ad acqua e gas lacrimogeno per disperdere una dimostrazione organizzata dallo stesso movimento attivista.
Intanto il quotidiano malaysiano Star afferma che l’esercito è pronto a intervenire, se il governo dovesse dichiarare lo stato di emergenza durante la manifestazione. Un portavoce militare non ha voluto commentare la notizia, ma è confermata la notizia di un rafforzamento delle misure di sicurezza e dei controlli a Kuala Lumpur. Molte strade saranno chiuse, mentre i dimostranti (che indosseranno magliette gialle) si riuniranno in cinque diversi settori per poi ricongiungersi in centro città.
Il mese scorso le autorità malaysiane hanno bloccato un sito web e sospeso la pubblicazione di due giornali che presentavano articoli critici verso il premier in merito alla controversia scatenata attorno allo scandalo “1MDB”.
26/09/2017 11:21
11/10/2022 12:54