Jiangxi, aggiornato il processo contro i tre attivisti anti-corruzione
Pechino (AsiaNews) - Le autorità della provincia orientale del Jiangxi sono state costrette ad aggiornare la prima udienza del processo contro tre attivisti anti-corruzione arrestati lo scorso aprile. I tre imputati - Liu Ping, Wei Zhongping e Li Sihua - erano stati in un primo momento accusati di "incitare la sovversione contro il potere statale": l'accusa è poi divenuta quella di "assemblea illegale". In realtà sono in carcere per aver chiesto ai leader politici di rendere noti i propri patrimoni ed interessi commerciali in nome della trasparenza, tema sostenuto anche dal nuovo presidente Xi Jinping.
Liu Ping è membro (gli altri due sono sostenitori) del "Movimento Nuovi Cittadini" fondato dall'avvocato e attivista per i diritti umani Xu Zhiyong, anch'egli in carcere dal 16 luglio scorso per avere chiesto maggiore trasparenza sui patrimoni dei politici. Liu e Wei dovranno anche rispondere del reato di "utilizzo di un culto malefico a danno della legge": entrambi sono membri del movimento spirituale Falun Gong, che Pechino considera illegale. L'arresto è avvenuto dopo che i tre hanno pubblicato su internet una loro foto con dei cartelli che chiedono il rilascio degli attivisti arrestati.
All'apertura del processo, gli avvocati hanno sostenuto che il processo è da fermare poiché i giudici hanno prolungato in maniera illegale la detenzione preventiva dei tre attivisti. Quindi essi vanno rilasciati, dato che sono trascorsi più di tre mesi (limite stabilito dal Codice di procedura penale cinese) fra l'arresto e il processo. I giudici hanno rifiutato l'istanza, ma sono stati costretti ad aggiornare il caso perché gli avvocati di Liu Ping hanno dichiarato "concluso" il loro contratto con l'assistito.
Zhang Xuezhong, uno dei due legali di Liu, spiega: "L'abbiamo fatto per lui. La legge impone 15 giorni di stop al processo per dargli il tempo di nominare nuovi legali. Questo periodo darà alla corte la possibilità di correggere i tanti errori commessi in questo caso". Tuttavia, il grande dispiegamento di forze intorno al tribunale non lascia ben sperare.
Con questo ultimo caso salgono ad almeno 18 gli arresti contro i membri del movimento di Xu Zhiyong. La battaglia contro la corruzione fra i quadri del Partito comunista è stato il cavallo di battaglia del nuovo leader Xi Jinping, che ha più volte dichiarato di voler combattere abusi e malversazioni "a ogni livello" nella classe politica. Come sottolineano diversi analisti, però, queste parole sembrano destinate più a giustificare le lotte interne al potere che a estirpare il malcostume della classe dirigente.
29/07/2021 11:53