06/04/2019, 13.14
IRAN
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Iran, migliaia di sfollati per le alluvioni. Sanzioni Usa ostacolano gli aiuti

In tutto, colpiti 1.900 insediamenti. Oggi sono attesi nuovi rovesci. Deforestazione e cambiamento climatico tra le maggiori cause del disastro naturale. Le agenzie Onu per le emergenze non intervengono “a causa delle sanzioni”.

Teheran (AsiaNews/Agenzie) – In Iran sono migliaia le famiglie sfollate a causa delle violente alluvioni che hanno colpito il Paese nelle scorse settimane. Il bilancio delle vittime sarebbe salito a 70 morti. Mentre tutto il territorio fatica a riprendersi dalla sciagura naturale, che ha negli effetti del cambiamento climatico e della deforestazione le principali cause, sotto accusa vi sono le sanzioni degli Stati Uniti che avrebbero ostacolato gli aiuti umanitari di cui il Paese ha estremo bisogno in questo momento.

Le inondazioni sono iniziate il 19 marzo, investendo la zona settentrionale e provocando le prime 10 vittime. L’emergenza si è poi ampliata colpendo anche le province del sud e dell’ovest, un tempo famose per essere fra le più aride della regione. 

Per oggi sono attesi pesanti rovesci nelle province occidentali e i funzionari hanno annunciato l’apertura di alcune dighe per far defluire le acque arrivate alla soglia di rischio. Nel frattempo donne e bambini vengono fatti allontanare in aree più sicure, mentre agli uomini viene chiesto di rimanere e prestare soccorso. La città di Susangered, con circa 50mila abitanti, è al momento sotto evacuazione.

In tutto, almeno 1.900 insediamenti sono stati investiti dal disastro. Migliaia di strade, edifici e linee di collegamento sono state distrutte. Circa 86mila persone hanno trovato rifugio dei campi di accoglienza, di cui 1.000 persone salvate grazie agli elicotteri.

Proprio le operazioni di salvataggio sono ora al centro della polemica, con il ministro iraniano degli Esteri Javad Zarif che accusa gli Stati Uniti di aver impedito la tempestività dei soccorsi a causa delle pesanti sanzioni economiche reintrodotte lo scorso anno dal presidente Donald Trump. Le sanzioni sono state imposte in seguito al ritiro Usa dall’accordo sul nucleare iraniano.

L’opinione del ministro è condivisa da altri esperti, tra cui Peter Maurer, presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa, e Kaveh L. Afrasiabi, analista iraniano-americano. In una lettera indirizzata al Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, egli protesta: “A causa delle illegali e ingiuste sanzioni Usa, in violazione della Unsc 2231 [la risoluzione adottata dalle Nazioni Unite per un piano d’azione congiunto globale del nucleare iraniano – ndr], gli sforzi internazionali per assistere l’Iran sono stati seriamente intralciati e non c’è neppure un briciolo d’assistenza da pare delle agenzie Onu per le emergenze, alcune delle quali hanno citato le sanzioni Usa”.

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