Indonesia: la religione rimane sulla carta d'identità
Lo hanno confermato partiti politici e governo nonostante le proteste delle minoranze. Esponenti cristiani, ma anche musulmani denunciano una volontà di utilizzare la fede per ottenere sostegno politico, senza considerare il rischio di alimentare le divisioni.
Jakarta (AsiaNews/Agenzie) La Camera dei rappresentanti e il governo indonesiano hanno concordato di continuare a indicare la fede religiosa sui documenti di identità. Critici esponenti delle diverse fedi, che parlano di violazione dei diritti umani fondamentali e di un miope espediente politico.
Il 16 novembre scorso la Camera ha annunciato l'accordo nel quadro delle più ampie discussioni parlamentari sul disegno di legge relativo al registro civile. L'indicazione della fede sul documento d'identità è da tempo fonte di discriminazioni verso i seguaci di religioni diverse dalle sei riconosciute da Jakarta: islam, cattolicesimo, cristianesimo, induismo, buddismo e confucianesimo.
Lo studioso musulmano Buddhy Munawar Rachman dell'Università di Paramadhina commenta che si tratta di una violazione "della libertà di ognuno di aderire a una fede o meno", sintomo del tentativo di utilizzare la religione per fini politici. "I politici sanno bene che la fede religiosa è il principale criterio di identificazione per le persone e spesso si appellano al credo religioso per ottenere maggior sostegno". Così, però, vengono favorite le divisioni, poiché la popolazione è portata a "considerarsi parte di una comunità costruita sulla fede, piuttosto che cittadino" di una nazione.
Critico anche il sacerdote cattolico p. Antonius Benny Susetyo, segretario della Commissione per gli affari interreligiosi del Consiglio episcopale indonesiano, che accusa i politici di inseguire i loro interessi immediati, piuttosto che il bene della Nazione. L'uso strumentale della fede religiosa in politica - osserva - porta spesso a esaltare gli aspetti più superficiali invece che le questioni essenziali, come una maggiore carità e rispetto religioso. (PB)