India, il governo fa “carta straccia” della sua legge anticorruzione
Nella riunione del Rajya Sabha (Camera alta) un parlamentare ha strappato i fogli di un ministro, provocando una discussione che ha costretto il Parlamento ad annullare la seduta. Opposizione: “Una messinscena, il governo sa di essere solo una minoranza”. Nessun commento da parte del premier Manmohan Singh, ma il suo futuro politico ora è a rischio.
New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Il governo indiano non è riuscito a far passare la sua Lokpal bill, la legge anticorruzione richiesta da mesi da ampi strati della popolazione. Ieri il Rajya Sabha (Camera alta o Consiglio degli Stati) ha fatto carta straccia di un anno di proposte e controproposte, letteralmente: nel corso della seduta infatti, un parlamentare del Congress ha strappato i fogli dalle mani di un ministro, scatenando un’accesa discussione che si è protratta per 12 ore, fino a mezzanotte. Il primo ministro Manmohan Singh ha dovuto annullare la seduta. Tutti si aspettavano che la legge passasse in via definitiva, dato che il Lok Sabha (Camera bassa o Casa del Popolo) aveva approvato la bozza il 27 dicembre scorso.
Il Bjp (Bharatiya Janata Party, partito ultranazionalista indù) dell’opposizione ha accusato Singh e il Congress di aver architettato tutta la bagarre perché consapevole della “debolezza” della Lokpal bill, anche tra i suoi stessi alleati.
Dopo l’episodio di ieri Arun Jaitley (Bjp) ha definito il governo una “minoranza senza speranza, che consapevole di non avere i numeri ha organizzato una coreografia per fuggire da un sicuro insuccesso”. Derek O’Brien, del Trinamool (alleato del Congress) ha dichiarato: “Questo è un giorno vergognoso per la democrazia indiana”, aggiungendo che il governo ha gestito “molto male” l’intera situazione.
Secondo molti, per il governo di Singh è stato un annus horribilis, non avendo chiuso il 2011 portando a casa il risultato più importante per il suo futuro politico. La non approvazione della legge si somma poi a un’altra recente sconfitta, quella riguardante l’apertura del mercato al dettaglio alle grandi catene internazionali di supermercati, mancata per un soffio. Il premier non ha commentato quanto accaduto nel Rajya Sabha, ma sembra che la Lokpal bill sarà ripresentata con l’approvazione del budget 2012.
Questa sconfitta di fine anno potrebbe così rivelarsi critica per Manmohan Singh, che nel 2012 dovrà affrontare le primarie in vista delle presidenziali 2014. Un momento difficile per il politico che nel giro di 20 anni – prima come ministro delle Finanze e poi come premier – ha reso l’India la seconda economia mondiale per tasso di crescita, grazie alla sua difesa delle politiche di libero mercato.
Il Bjp (Bharatiya Janata Party, partito ultranazionalista indù) dell’opposizione ha accusato Singh e il Congress di aver architettato tutta la bagarre perché consapevole della “debolezza” della Lokpal bill, anche tra i suoi stessi alleati.
Dopo l’episodio di ieri Arun Jaitley (Bjp) ha definito il governo una “minoranza senza speranza, che consapevole di non avere i numeri ha organizzato una coreografia per fuggire da un sicuro insuccesso”. Derek O’Brien, del Trinamool (alleato del Congress) ha dichiarato: “Questo è un giorno vergognoso per la democrazia indiana”, aggiungendo che il governo ha gestito “molto male” l’intera situazione.
Secondo molti, per il governo di Singh è stato un annus horribilis, non avendo chiuso il 2011 portando a casa il risultato più importante per il suo futuro politico. La non approvazione della legge si somma poi a un’altra recente sconfitta, quella riguardante l’apertura del mercato al dettaglio alle grandi catene internazionali di supermercati, mancata per un soffio. Il premier non ha commentato quanto accaduto nel Rajya Sabha, ma sembra che la Lokpal bill sarà ripresentata con l’approvazione del budget 2012.
Questa sconfitta di fine anno potrebbe così rivelarsi critica per Manmohan Singh, che nel 2012 dovrà affrontare le primarie in vista delle presidenziali 2014. Un momento difficile per il politico che nel giro di 20 anni – prima come ministro delle Finanze e poi come premier – ha reso l’India la seconda economia mondiale per tasso di crescita, grazie alla sua difesa delle politiche di libero mercato.
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