14/12/2020, 12.11
INDONESIA
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In carcere il leader islamista Rizieq Shihab: ha violato le regole sul Covid

di Ati Nurbaiti

Il 10 novembre è rientrato dall’Arabia Saudita, dove era in auto-esilio per sfuggire all’accusa di “pornografia”. Non avrebbe rispettato le norme anti-coronavirus durante il matrimonio della figlia. Cresce la tensione con il governo, che però non vuole andare allo scontro.

Jakarta (AsiaNews) –  Rizieq Shihab, controverso leader del Fronte dei difensori dell’islam (Fpi), ha iniziato ieri i suoi 20 giorni di detenzione per aver violato i protocolli sanitari anti-coronavirus. Il suo fermo, arrivato dopo il venir meno di altre accuse più gravi, si è verificato in un clima di forte tensione a seguito della morte di sei suoi seguaci. Essi sono stati uccisi il 7 dicembre in una presunta sparatoria con la polizia nei pressi della capitale. Le indagini sull’accaduto sono in corso; le Forze dell’ordine affermano di aver sparato a uomini armati per autodifesa, mentre l'Fpi nega che i suoi affiliati fossero armati.

Le accuse hanno allarmato parte dell'opinione pubblica, che considera gli appartenenti all’Fpi dei vigilanti moralisti, o al massimo una seccatura, piuttosto che una milizia pesantemente armata. L’incidente mette in luce anche la polarizzazione tra chi critica il governo e quelli che sono più favorevoli al presidente Joko "Jokowi" Widodo.

Gruppi di avvocati per i diritti umani ritengono che l’Fpi sia una formazione estremista: una petizione su change.org, che ne chiede la messa al bando, ha raccolto oltre 86mila firme. Malgrado ciò, l’uccisione dei sei membri dell’organizzazione islamista è vista dagli attivisti come un’operazione “extragiudiziale”.

Shihab, paladino della “guerra” del fronte radicale contro l’ex governatore cristiano di Jakarta Basuki "Ahok" Tjahaja Purnama, ha vissuto gli ultimi tre anni e mezzo in Arabia Saudita, per un esilio auto-imposto in seguito ad accuse di pornografia e di andare contro la Pancasila, i cinque pensieri filosofici sui cui si fonda l’unità nazionale indonesiana.

Dopo il suo rientro in Indonesia il 10 novembre, salutato da una grande folla, egli ha partecipato al matrimonio di sua figlia dove – le autorità sostengono – non sono state rispettate le regole contro il Covid-19. Il leader islamista respinge le accuse, che i suoi avvocati definiscono eccessive.

Il Consiglio indonesiano degli Ulema ha messo in discussione l’arresto di Shihab. L’organizzazione islamica sostiene che anche molti funzionari statali hanno violato le regole sugli assembramenti pubblici. Il 9 dicembre si sono svolte poi le elezioni locali in 270 regioni, che ha aumentato il rischio contagi. Per molti gruppi islamici, il diverso trattamento riservato a Shihab potrebbe causare “inquietudine” tra la popolazione.

Il governo ha già messo al bando Hizbut Tahrir Indonesia, che aspira in modo aperto alla creazione di uno Stato islamico, ma che ha un profilo molto più basso dell’Fpi. Secondo diversi osservatori, l’esecutivo non vuole andare però allo scontro aperto con Shihab. L’esponente islamista ha appoggi nella maggioranza e nell’opposizione. Ad esempio, poco dopo il suo ritorno dall’Arabia Saudita, egli ha incontrato Anies Baswedan, successore di Ahok come governatore di Jakarta.

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