02/01/2020, 08.54
INDIA
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In India record mondiale di nati a Capodanno: oltre 67mila bambini

In tutto il mondo si registrano più di 390mila nascite. Il secondo Paese è la Cina, con oltre 46mila neonati. A Delhi diverse gestanti hanno programmato il parto per il primo gennaio, come segno di “buona sorte”. Ancora troppe morti premature: nel 2018 almeno 2,5 milioni di bambini non hanno raggiunto un anno di vita.

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – In India è record mondiale di nascite il primo giorno dell’anno: almeno 67.385 bambini hanno visto la luce ieri. Lo riporta uno studio dell’Unicef, che ogni anno stila le previsioni dei Paesi con il più alto numero di nuovi nati. In totale, nel mondo il numero di bambini venuti al mondo a Capodanno è poco più di 392mila, di cui il 17% in India.

A seguire del subcontinente indiano è la Cina con 46.299 neonati; seguono Nigeria (26.039), Pakistan (16.787), Indonesia (13.020) e Stati Uniti (10.452). Secondo l’Unicef, nelle isole Fiji è avvenuto il primo parto, poco dopo la mezzanotte, mentre l’ultimo negli Usa.

Nella capitale dell’Unione diversi reparti ospedalieri hanno accolto i primi nati del 2020. Un medico di Delhi riporta che molte mamme hanno “scelto di programmare il parto cesareo perché volevano che il loro figlio nascesse il primo dell’anno. Il motivo è perché credono che sia di buon auspicio accogliere il loro fagottino di gioia in un nuovo anno”.

Insieme alla classifica delle nascite, l’agenzia delle Nazioni Unite pubblica anche i dati di coloro che non sono sopravvissuti nei primi mesi di vita: nel 2018 le morti infantili sono state almeno 2,5 milioni, di cui un terzo nelle ore successive al parto. Nonostante si siano registrati notevoli progressi in campo medico negli ultimi anni, gli esperti sottolineano che ancora troppi bambini muoiono nel primo mese di vita, cioè circa il 47% dei bambini entro cinque anni.

Le cause più comuni sono le complicazioni al momento del parto, le infezioni neonatali e le gravidanze con nascite premature. Per Henrietta Fore, direttore esecutivo dell’Unicef, “troppe madri e neonati non vengono curati da infermieri e ostetrici preparati. Potremmo assicurare la sopravvivenza di milioni di bambini in questo decennio e oltre, se ognuno di essi nascesse da mani esperte”.

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