Il governo thai a protezione dei monaci buddisti assaltati
Uccisi l’abate di Wat Rattananuparb ed il suo vice, altri due monaci in ospedale. I vertici della comunità islamica preoccupati per le tensioni tra buddisti e musulmani. Dal 2004, morti circa 7mila civili e almeno 23 monaci.
Bangkok (AsiaNews) – Il governo e l'Ufficio nazionale per il buddismo (Nob) annunciano misure di sicurezza “a breve e lungo termine” per proteggere i monaci nelle province meridionali di Narathiwat, Pattani e Yala. Qui è concentrata la minoranza musulmana del Paese. I provvedimenti seguono l’assassinio di due monaci ed il ferimento di altri due nel distretto di Sungai Padi (Narathiwat). Non è ancora chiaro chi siano i responsabili dell’attacco, ma la popolazione lo attribuisce ai radicali islamici.
Il Nob e le agenzie di sicurezza nelle tre province e in quattro distretti di Songkhla lavoreranno a stretto contatto per impedire che monaci e templi vengano presi di mira dai ribelli musulmani. Tre giorni fa, circa 10 uomini armati e vestiti di nero hanno assaltato il tempio di Wat Rattananuparb. Nell’azione sono morti l’abate, Phra Khru Prachote Rattananurak e il suo assistente, Phra Samuh Atthaporn Khun-amphai. I monaci Phra Prawate Sookkaew e Phra Tanachote Chumlert sono stati feriti ma ora sono fuori pericolo.
Il Nob devolverà ulteriori fondi ai templi del sud per promuovere attività religiose. Il direttore dell’agenzia governativa, Pongporn Phramsane, inoltrerà oggi la decisione al Consiglio Supremo della Sangha, corpo che governa i monaci buddisti thai e svolge un ruolo simile al Collegio dei Cardinali della Chiesa cattolica.
Nel frattempo, tutti i monaci della regione possono decidere se continuare o meno a raccogliere le elemosine dai fedeli. La maggior parte dei templi ha continuato la pratica sin dall'attacco, ma alcuni hanno invitato i buddisti locali a portare le offerte nei luoghi di culto.
I rappresentanti del Chularatchamontree, leader della comunità musulmana di Thailandia, ieri hanno visitato i due monaci feriti. Surin Palare, segretario del Consiglio islamico thai, riferisce che il leader è “profondamente preoccupato”. Egli teme che l’attacco possa aggravare le tensioni tra buddisti e musulmani. Gli aggressori “cercano di trascinare la religione nel conflitto”, aggiunge.
Paese a maggioranza buddista – quasi il 95% dei cittadini segue la tradizione Theravada – la Thailandia ha annesso la regione meridionale un secolo fa. Dal 2004, gruppi armati musulmani di etnia malese hanno dato vita ad un’insurrezione in cui sono morte quasi 7mila persone, per lo più civili di entrambe le fedi. I monaci buddisti uccisi nelle violenze sono almeno 23.