Il fratello dell’assassino di p. Tentorio è ancora a piede libero
Robert Ato sartebbe sotto la protezione di un politico locale dell’Arakan Valley (Mindanao). Il fratello Jimmy, presunto omicida è in carcere, ma non ha ancora confessato. Per il superiore regionale del Pime nessun missionario locale conosce i due sospettati.
Zamboanga (AsiaNews) – Robert Ato, fratello del presunto assassino di p.Tentorio e autista della motocicletta su cui i due sono fuggiti , è ancora in libertà e avrebbe trovato rifugio presso Nancy Catamco, un politico locale donna di Arakan (Mindanao). Lo affermano fonti di AsiaNews a Mindanao. Verso l’uomo non è stato ancora emesso un mandato ufficiale di cattura. Intanto, il fratello, Jimmy Ato, arrestato lo scorso 29 dicembre, è in carcere a Manila, ma non ha ancora ammesso l’omicidio.
Tuttavia, Virgilio Mendez, vice direttore del Narional Bureau Investigation (Nbi), ha assicurato ieri che l’accusato sta cedendo agli interrogatori e confesserà nei prossimi giorni. Secondo l’ufficiale di polizia, l’uomo ha ricevuto una ricompensa di 1500 pesos (26 euro) per uccidere il sacerdote.
P. Giovanni Re, superiore regionale del Pontificio istituto missione estere (Pime) nelle Filippine, sottolinea che le indagini vanno avanti, ma non vi sono ancora risultati concreti. A tutt’oggi i mandanti e le ragioni dell’omicidio sono sconosciute. “I missionari attivi nell’Arakan Valley – afferma – non hanno mai avuto contatti con i due sospettati”. Secondo il sacerdote essi apparterrebbero a una tribù locale diversa dai Manobo, l’etnia con cui lavorava p. Tentorio. (S.C.)
Tuttavia, Virgilio Mendez, vice direttore del Narional Bureau Investigation (Nbi), ha assicurato ieri che l’accusato sta cedendo agli interrogatori e confesserà nei prossimi giorni. Secondo l’ufficiale di polizia, l’uomo ha ricevuto una ricompensa di 1500 pesos (26 euro) per uccidere il sacerdote.
P. Giovanni Re, superiore regionale del Pontificio istituto missione estere (Pime) nelle Filippine, sottolinea che le indagini vanno avanti, ma non vi sono ancora risultati concreti. A tutt’oggi i mandanti e le ragioni dell’omicidio sono sconosciute. “I missionari attivi nell’Arakan Valley – afferma – non hanno mai avuto contatti con i due sospettati”. Secondo il sacerdote essi apparterrebbero a una tribù locale diversa dai Manobo, l’etnia con cui lavorava p. Tentorio. (S.C.)
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