Il card. Ranjith contro la costruzione di una centrale elettrica
L'arcivescovo di Colombo ha spiegato le ragioni della sua opposizione al progetto governativo: "Non sono stati valutati gli impatti sociali ed ecologici". Ai residenti, bloccati dal Covid, non è stato dato il tempo di valutare l'iniziativa.
Colombo (AsiaNews) - “Perché state cercando di distruggere 100 acri di questa area protetta? Muthurajawela è una bellissima zona naturale che è già stata rovinata da altre costruzioni. Io e l’intera comunità cattolica ci opponiamo ai lavori che stanno per essere eseguiti in quest’area”. Sono le parole con cui ieri, durante una conferenza stampa, il card. Malcolm Ranjith ha criticato un progetto governativo per costruire una centrale elettrica in una area lagunare a 30 km dalla capitale.
In una lettera all’Autorità ambientale centrale, l'arcivescovo di Colombo fa notare che “non è stato condotto alcun studio sull'impatto sociale e ambientale del progetto, che prevede l’estrazione della sabbia da Thamba Gala per coprire quasi 120 acri di territorio a Muthurajawela, dove poi sorgerà la centrale". Il porporato sostiene che non è stato nemmeno valutato il rischio di inondazioni nella zona residenziale, dove vive il nucleo della sua comunità.
Il card. Ranjith ha poi sottolineato che da diversi mesi porta avanti questa battaglia ecologista, ma le sue richieste sono rimaste inascoltate. “Questo governo - aggiunge - deve tenere a mente che il Paese non appartiene al presidente o ai ministri, ma ai cittadini, i quali non hanno concesso di realizzare progetti in modo arbitrario senza il loro consenso”.
Gli attivisti che si battono per la protezione di Muthurajawela hanno spiegato che ai cittadini erano stati concessi 30 giorni di tempo per commentare il progetto proposto dal governo, un’azione in realtà impossibile da compiere a causa dell’epidemia da Covid-19 in corso nel Paese. “È una mossa deliberata del governo per ottenere la costruzione della centrale”, hanno commentato.