Il Pakistan celebra la Giornata delle minoranze ma non ne garantisce i diritti
Oggi è il 69mo anniversario dello storico discorso di Mohammad Ali Jinnah, il fondatore del Pakistan moderno, all’Assemblea costitutiva del neonato Stato. La Giornata è stata indetta per onorare il contributo delle minoranze all’edificazione della nazione. Leader cristiani, indù e sikh chiedono giustizia. Le priorità: lavoro, educazione e la fine delle conversioni forzate.
Lahore (AsiaNews) – Il governo Pakistano deve ricordarsi della propria responsabilità nel proteggere i diritti delle comunità emarginate. È quello che chiedono a gran voce i rappresentanti delle minoranze religiose pakistane, nella Giornata dedicata a loro. Oggi è infatti il 69mo anniversario dello storico discorso di Mohammad Ali Jinnah, il fondatore del Pakistan moderno, all’Assemblea all'atto costitutivo del neonato Stato (1947).
Nel 2009 il governo del Pakistan ha deciso di istituire la Giornata delle minoranze per onorare il servizio e il sacrificio resi da queste comunità (indù, cristiane e sikh) alla nazione. Dopo i recenti attacchi a membri di questi gruppi, però, oggi è anche l’occasione per ricordare gli abusi, le intolleranze e le violazioni dei diritti di queste persone.
La discriminazione sociale, affermano alcuni leader, “è ormai diventata la norma, rafforzata da discorsi di odio che portano ad incidenti violenti”. Nel marzo nel 2013, le case di 100 cristiani sono state bruciate a Lahore da una folla che li accusava di blasfemia. Nel novembre del 2014 una coppia di sposi del Punjab è stata bruciata viva con la stessa accusa.
Questi episodi, dicono i leader delle minoranze, fanno parte dell’abuso ininterrotto delle leggi sulla blasfemia perpetrato in Pakistan. Per onorare in modo onesto le minoranze, affermano, il governo dovrebbe attuare alcune misure concrete.
Occorre anzitutto interrompere la politica di reclutamento solo dei non musulmani come spazzini; escludere dai libri di scuola materiale che incita all’odio contro le minoranze; creare una politica che garantisca 20 punti in più agli studenti delle minoranze che vogliono iscriversi all’università, così come avviene per gli studenti coranici.
Le minoranze chiedono inoltre la pubblicazione di un rapporto sull’utilizzo dei fondi riservati dal governo per le politiche a loro favore. Il governo del Punjab avrebbe stanziato 20 milioni di rupie di borse di studio, ma esse non sono mai state versate. Nel 2015-16 il governo ha aumentato il budget totale fino a 1 miliardo di rupie, ma questi soldi non sono mai stati spesi.
Infine le comunità emarginate esigono un’azione decisa contro le conversioni forzate all’islam e l’approvazione di una quota di lavoro del 5% riservata ai propri membri.
05/02/2020 15:47