I miti erediteranno la terra: un profilo di Manmohan Singh (Scheda)
Mumbai (AsiaNews) - Manmohan Singh, 71 anni, brillante economista, ammirato da tutti gli schieramenti politici indiani, è conosciuto e stimato in tutto il mondo. Singh ha studiato commercio internazionale a Oxford e Cambridge. Nella sua tesi di dottorato "India's Export Trends and Prospects of Self-Sustained Growth" ("Le tendenze dell'export indiano e le prospettive di una crescita autosufficiente"), è stato il primo a dimostrare che gli scarsi risultati dell'export indiano erano dovuti a fattori interni e non a una mancanza di domanda mondiale. Un suo collega di Oxford afferma che la tesi di Singh rappresenta uno studio di importanza capitale, che si può definire il punto di partenza del processo di integrazione dell'economia indiana nel resto del mondo.
Singh dispone di un notevole acume politico ed è capace di prendere decisioni coraggiose. Uomo mite, vanta forti convinzioni e una completa onestà. Da ministro delle finanze, ha guidato l'India oltre la pesante crisi economica. Nel 1991 annuncia la parziale convertibilità della rupia e taglia i dazi doganali. In tal modo è iniziata per l'India una nuova era, col passaggio da un'economia controllata dallo stato al libero mercato.
Un'importante sezione degli industriali ha accolto volentieri il ritorno del "padre delle riforme economiche". La maggioranza dei rappresentanti dell'India Inc., che conoscono Singh personalmente, lo descrivono come un eminente economista capace di costruire consenso, un vero signore, leale e schietto, il candidato ideale per dare impulso alle riforme particolarmente nell'ambito agricolo, nella finanza, nel lavoro e nell'educazione. "Continueremo le riforme dal volto umano" ha affermato Singh.
La sua nomina a primo ministro è un riconoscimento durevole alla sua capacità e credibilità, al suo passaggio da una vita accademica a una più burocratica nell'arena politica, dalle sue iniziali convinzioni socialiste alla fama di irriducibile riformatore.
L'architetto delle riforme economiche dell'India sta dunque per prestare giuramento come tredicesimo primo ministro dell'India laica. La più grande democrazia al mondo offre un'ottima rappresentazione dei principi di democrazia e di laicità, visti il pluralismo e la diversità della leadership: il presidente della repubblica, Abdul Kalam, è un musulmano; il primo ministro, Manmohan Singh, è un sikh, e quindi membro di una minoranza; il presidente del Congress, Sonia Gandhi, è una cristiana.
"L'India risplende": le minoranze possono restare sicure e tranquille nella democrazia laica dell'India e continuare nella loro pratica. Per uno scherzo del destino, lo slogan "l'India risplende" era stato coniato dallo sconfitto BJP, ma esso esprimeva molto bene il buio nel quale la nazione era precipitata.