Hoàng Mai, nuova condanna per l’attivista cattolico Nguyen Van Oai
Proteste non violente davanti al tribunale. È la seconda volta che viene incarcerato per le sue attività pro-democrazia. L’attivista è uno dei 14 giovani cristiani arrestati dal regime nel 2011. Il sostegno dei fedeli della diocesi di Vinh. Cattolico locale: “Cittadini sempre più coraggiosi, acquistano consapevolezza e proteggono ‘i giusti’”.
Nghệ An (Asianews) – Il tribunale del popolo di Hoàng Mai, nella provincia settentrionale di Nghệ An, ha condannato il blogger cattolico ed ex prigioniero politico Nguyen Van Oai a cinque anni di carcere e quattro di arresti domiciliari per “resistenza a pubblico ufficiale” e “violazione della libertà vigilata”. Il 19 gennaio scorso, poliziotti in borghese avevano aggredito e arrestato l’attivista, per poi accusarlo di aver resistito e violato i termini dell’obbligo di residenza, disposto nel 2015 dopo aver scontato una precedente condanna per attività pro-democrazia.
Nguyen Van Oai, 36 anni, faceva parte di un gruppo di 14 giovani cattolici e protestanti arrestati dal regime nel 2011 durante una serie di raid contro attivisti pro-diritti umani legati a gruppi ed organizzazioni religiose, movimenti ambientalisti e patrioti anti-cinesi. Assieme al famoso blogger cattolico Paulus Le Van Son, nel 2013 l’attivista è stato condannato a una pena di quattro anni di prigione e di altri quattro di libertà vigilata, per aver cercato di “rovesciare il governo legittimo”.
Nonostante la condanna, egli ha continuato a svolgere attività per la tutela dei diritti umani, denunciando le ingiustizie delle autorità locali e guidando le proteste contro i pesanti abusi nella riscossione delle imposte ed i conseguenti indebitamenti della popolazione. Inoltre, l’attivista ha sostenuto i cittadini delle province centrali del Vietnam a lottare per il risarcimento dei danni causati dalla Formosa Steel Company, compagnia responsabile del più grave disastro della storia del Paese.
A gennaio, in occasione dell’ultimo arresto di Nguyen Van Oai, i cattolici di Xuân An, Hiền Môn, Song Ngọc e 10 altre parrocchie della diocesi di Vinh hanno celebrato una messa per mostrare il loro sostegno. Durante la funzione, essi hanno anche acceso numerose candele in segno di preghiera. Il 18 settembre, giorno della sentenza, molti fedeli della diocesi e giovani, cattolici e non, provenienti da altre province, si sono radunati presso tribunale del popolo di Hoàng Mai. Sebbene sia stato impedito loro di entrare nell’edificio, hanno protestato in maniera pacifica per chiedere il rilascio dell’attivista e di altri prigionieri di coscienza.
Un cattolico locale, presente alla manifestazione, ha riferito ad AsiaNews: “Il numero delle persone che arrivavano davanti al tribunale aumentava in continuazione. I cittadini sono sempre più coraggiosi, acquistano consapevolezza e proteggono ‘i giusti’. Essi rifiutano gli ingiusti verdetti del governo ed onorano questi prigionieri di coscienza”.
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