Hong Kong, una mostra sul Kuomintang riapre il dibattito sulla guerra col Giappone
Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – La verità sul conflitto sino-giapponese “deve essere ancora scritta. La storia dell’impegno del Partito nazionalista è stata cancellata dai rivali comunisti, che sostengono di aver scacciato l’invasore giapponese quando in realtà se la sono presa con i loro oppositori politici. Ma la verità è importante”. Lo ha dichiarato Soong Shu-kong, architetto e collezionista di cimeli storici, presentando la mostra sul Kuomintang. L’esposizione apre i battenti il prossimo 4 settembre, vigilia dei festeggiamenti per la fine della guerra contro il Giappone, ed è ospitata a Hong Kong.
Soong, 53 anni, è figlio di un simpatizzante del Partito nazionalista e oggi vive a Taiwan: “Sempre più persone – ha detto – vogliono riscrivere la storia cinese. Ma come intellettuali dobbiamo rispondere alla nostra coscienza. Soltanto gli schiavi ignorano la verità e si inchinano ai potenti di turno”. Il riferimento è appunto al governo centrale cinese: “La verità sull’impegno del Kmt è stata taciuta dal Partito comunista, che ha dichiarato di aver vinto la guerra quando in realtà si è concentrato sull’attaccare i nemici politici”.
La scelta di Hong Kong, luogo di nascita di Soong, non è casuale: “Qui moltissimi leader nazionalisti, dal dott. Sun Yat-sen in poi, si sono incontrati per organizzare il rovesciamento dell’Impero e la prima Repubblica. Ma i loro nomi sono dimenticati, e questo non è giusto”.
Dalla nascita della Repubblica al 1949, il Kuomintang e il Partito comunista (nato in seguito) si sono scontrati per motivi ideologici e politici. Le due fazioni, sulla carta, stipularono un accordo di non belligeranza durante tutta l’occupazione nipponica e si unirono per combattere i giapponesi. Tuttavia, vi sono decine di casi “sospetti”, nella storia nazionale, in cui le truppe “alleate” si massacrarono a vicenda.
L’esibizione copre appunto il periodo che va dal rovesciamento dei Qing – avvenuto nel 1911 – fino alla fine della seconda guerra sino-giapponese. In mostra oltre 300 fra artefatti e oggetti d’arte, ma anche moltissimi documenti di grande importanza fra cui testi autografi di Sun – noto come “padre della Cina moderna” – e una copia del prestito da 20 milioni di dollari concesso dagli Stati Uniti a Chiang Kai-shek.
05/03/2019 15:16