Hong Kong, anche i 15enni in divisa scolastica minacciano la sicurezza nazionale
Studentessa ascolta capi d’imputazione davanti alla madre in lacrime. Negata la libertà su cauzione a 7 membri del gruppo Returning Valiant, di cui 4 minori. Accusati di aver cospirato per incitare alla sovversione. Congelati i beni dell'Alleanza che organizza ogni anno la veglia di Tiananmen.
Hong Kong (AsiaNews) – Per le autorità cittadine filo-Pechino anche i 15enni possono essere una minaccia alla sicurezza nazionale. La Magistrates’ Court di West Kowloon ha incriminato ieri sette membri del gruppo Returning Valiant con l’accusa di aver cospirato per incitare alla sovversione. Il reato è punito in base alla draconiana legge sulla sicurezza imposta lo scorso anno dal governo centrale.
Agli imputati, tra cui figurano quattro minori, i giudici hanno negato la libertà su cauzione. Una studentessa in divisa scolastica ha ascoltato i capi d’imputazione davanti alla madre in lacrime.
Il 28 settembre la polizia ha arrestato un'altra persona appartenente a Returning Valiant. Tra maggio e giugno, le Forze dell’ordine avevano già fermato 14 esponenti della formazione per presunto possesso di esplosivi e materiale pro-indipendenza.
Come riportato dalla Hong Kong Free Press, all’udienza hanno assistito più di 100 persone, tra cui i familiari degli imputati. Alcuni dei presenti fra il pubblico hanno gridato ai giovani di resistere. Le leggi penali della città vietano alla stampa di fornire dettagli sul procedimento e sulle generalità degli accusati.
In un altro colpo al campo democratico, ieri la polizia cittadina per la sicurezza nazionale ha congelato i beni della Hong Kong Alliance in Support of Patriotic Democratic Movements of China, che il 4 giugno di ogni anno organizza la tradizionale veglia in ricordo del massacro di Tiananmen del 1989.
L’Alleanza è da mesi nel mirino dell’esecutivo di Carrie Lam e di personalità pro-Pechino. A inizio settembre le Forze dell’ordine hanno arrestato cinque suoi leader. Lee Cheuk-yan e Albert Ho, fra le figure più importanti del gruppo democratico, sono in carcere da tempo con l’accusa di aver partecipato nel 2019 a manifestazioni vietate.
Di fronte alle pressioni delle autorità, il 25 settembre l’Alleanza aveva deciso di sciogliersi. In precedenza lo avevano fatto due organizzazioni storiche: l’Unione degli insegnanti e il Civil Human Rights Front. La prima era il più grande sindacato cittadino di settore, la seconda la principale coalizione democratica. Ora a rischio è anche l’esistenza della Hong Kong Journalists Association.
Il segretario alla Sicurezza Chris Tang non ha risposto alla domanda dei giornalisti se i cittadini di Hong Kong potranno ancora commemorare i fatti di Tiananmen. Si è limitato a dire che la polizia valuterà caso per caso, come per la possibilità di celebrare il 10 ottobre la festa nazionale di Taiwan.