Hanoi, la polizia arresta lo scrittore e blogger dissidente Pham Chi Thanh
Egli avrebbe violato l’articolo 117 del codice penale, che punisce quanti producono documenti o scritti “contro lo Stato”. Al momento non vi è una formalizzazione ufficiale del capo di accusa. Gli agenti hanno fatto irruzione nell’abitazione e sequestrato computer e materiale informativo. La moglie in stato di shock.
Hanoi (AsiaNews/Agenzie) - La polizia vietnamita ad Hanoi ha arrestato un famoso scrittore dissidente e blogger. Alla base del fermo, l’accusa di aver prodotto e distribuito informazioni critiche del governo nel contesto di una escalation della repressione delle voci critiche da parte delle autorità comuniste.
Secondo quanto riferisce la moglie Nguyen Thi Nghiem a Radio Free Asia (Rfa), un gruppo di poliziotti ha prelevato ieri mattina alle 8 Pham Chi Thanh, meglio noto come Pham Thanh, dalla propria abitazione. “Mentre mio figlio apriva la porta - racconta la donna - diversi poliziotti sono entrati in casa. Ho sentito dei rumori e sono accorsa”.
Gli agenti, prosegue la moglie, “mi hanno chiesto dove si trovasse mio marito”. Lo hanno prelevato, dicendogli che “avevano un mandato di arresto per lui e una autorizzazione per perquisire la casa”.
Dopo aver letto il documento, gli agenti hanno sequestrato due computer, una stampante, alcuni documenti e tratto in arresto Pham, abbandonando due ore più tardi la casa. La donna riferisce di essere stata in preda allo shock durante le concitate fasi dell’irruzione della polizia, tanto da non aver compreso quali sono con chiarezza i capi di accusa al marito.
Qualche ora più tardi un altro scrittore dissidente ha scritto sulla propria pagina Facebook che Pham Chi Thanh è stato arrestato in base all’articolo 117 del Codice penale vietnamita, per aver “prodotto, raccontato e disseminato informazioni e documenti contro lo Stato”. Al momento non vi sono conferme indipendenti o dichiarazioni ufficiali della magistratura circa il capo di imputazione.
Nato nel 1952, Pham Thanh ha scritto numerosi libri e documenti critici della leadership vietnamita e del partito unico comunista, dei suoi segretari e capi politici. Fra questi un volume pubblicato lo scorso anno, in cui veniva preso di mira l’attuale segretario generale del partito comunista e presidente del Vietnam Nguyen Phu Trong.
In Vietnam il dissenso non è tollerato e le autorità a più riprese sfruttano una serie di norme vaghe e indefinite del codice penale per compiere arresti e comminare condanne contro decine di scrittori, blogger, attivisti e leader religiosi. Secondo Human Rights Watch (Hrw) all’ottobre 2019 nelle carceri del Paese vi sarebbero almeno 138 prigionieri politici. Per Defend the Defenders il bilancio è maggiore: sono almeno 240 le voci critiche in cella, 36 delle quali condannate lo scorso anno.