24/11/2017, 15.04
INDIA
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Elezioni in Gujarat, mons. Macwan: Salvare il Paese dalle forze nazionaliste

Le elezioni si terranno il 9 e 14 dicembre. L’arcivescovo di Gandhinagar chiede di “pregare per dei buoni leader”. “Tra le minoranze c’è un senso crescente di insicurezza”. La recita del Rosario “può dare un grande aiuto”.

Gandhinagar (AsiaNews) – Salvare il Paese dalle forze nazionaliste e votare secondo coscienza. È l’appello lanciato da mons. Thomas Macwan, arcivescovo di Gandhinagar, in vista delle elezioni in Gujarat, che si terranno in due tornate, il 9 e il 14 dicembre. Con una lettera pastorale, il vescovo interviene nel dibattito elettorale, e ribadisce che la Chiesa “non si schiera con nessun candidato o partito”, ma chiede “di pregare per dei buoni leader”. Poi aggiunge: “Siamo contro le persone dalla mentalità chiusa”.

Secondo mons. Macwan, “i risultati di queste elezioni sono significativi e avranno ripercussioni e risonanze in tutta la nostra amata nazione. Questo influenzerà il corso futuro del nostro Paese”. Il Gujarat è uno Stato chiave della politica indiana. È quello da cui proviene l’attuale premier Narendra Modi, a capo del partito nazionalista indù Bjp (Bharatiya Janata Party). È anche un territorio segnato da aspre dispute tra le comunità religiose. Tra queste, i terribili massacri del 2002 ai danni dei musulmani. L’evento che scatenò le violenze fu l’assalto del treno Sabarmati Express a Godhra, su cui viaggiava un gruppo di fedeli indù. L’attacco fece 59 morti e scatenò la ritorsione dei fondamentalisti indù. Si calcola che nei tre mesi successivi oltre 1000 musulmani siano stati massacrati in diverse città del Gujarat. Dei massacri è sempre stato accusato Modi, che nel 2002 era chief minister dello Stato. Egli è stato incolpato di aver cospirato negli scontri, di non aver preso alcun provvedimento per fermarli e non aver istituito alcuna indagine. Ma nel 2012 un tribunale lo ha scagionato da ogni accusa, e le critiche sono vive ancora oggi.

Nella lettera-appello mons. Macwan ribadisce: “Siamo consapevoli che il tessuto laico e democratico del nostro Paese è a rischio. I diritti umani sono violati. I diritti costituzionali calpestati. Non passa un singolo giorno senza che venga attaccata una chiesa, il personale, un fedele o qualche istituzione. Tra le minoranze c’è un senso crescente di insicurezza”. Sottolineando che “le forze nazionaliste sono sul punto di prendere il sopravvento nel Paese”, l’arcivescovo ribadisce che “i risultati delle elezioni nello Stato del Gujarat possono fare la differenza”. Per questo invita ad “organizzare servizi di preghiera nelle parrocchie e nei conventi, così che coloro che saranno eletti nell’Assemblea statale del Gujarat possano rimanere fedeli alla nostra Costituzione indiana e rispettare ogni essere umano senza fare discriminazioni”. “La recita del Santo Rosario a livello individuale, nella comunità, in famiglia e in parrocchia sarà di grande aiuto”, conclude.

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