Elezioni a Jakarta: vince la coppia sfidante, il vice è cristiano di etnia cinese
Jakarta (AsiaNews) - Manca ancora l'ufficialità ma secondo gli exit-poll dei principali media e i primi risultati delle elezioni governative a Jakarta, saranno Joko Widodo e il suo vice Basuki Tjahaja Purnawa a reggere le sorti della capitale indonesiana a partire dal 7 ottobre prossimo. Ieri si è votato per rinnovare i vertici istituzionali e i cittadini sembrano aver premiato la coppia sfidante, vittima nelle scorse settimane di una campagna diffamatoria a sfondo etnico e confessionale (cfr. AsiaNews 27/08/2012 Elezioni a Jakarta. Campagna contro un candidato cinese e cristiano), mirata a garantire la conferma del governatore uscente Fauzi "Foke" Bowo, sostenuto dalla frangia musulmana.
Jakarta è da sempre considerata una sorta di laboratorio in miniatura del panorama politico indonesiano; per questo la probabile vittoria del duo Jokowi-Ahok avrà un risvolto significativo nel contesto nazionale tra i maggiori partiti, in vista delle elezioni presidenziali del 2014. Al primo turno, svolto l'11 luglio scorso, la coppia sfidante ha vinto a sorpresa col 42,6% dei voti, mentre Bowo si è fermato al 34,05%. In base ai primi risultati filtrati, al ballottaggio si è confermato il risultato del primo turno con il duo Jokowi-Ahok vincitori col 53% delle preferenze.
Analisti ed esperti di politica indonesiana parlano di vittoria "storica", che porterà ai vertici amministrativi della capitale dei leader "popolari", di etnia e religione diversa dalla stragrande maggioranza dei cittadini. Joko Widodo è il governatore uscente di Solo, nello Java centrale, è un musulmano praticante e di orientamento liberale. Il suo vice Basuki Tjahaja Purnawa è un cristiano, nativo del Sud Sumatra.
Jokowi ha ricevuto riconoscimenti e attestati di stima per il lavoro svolto a Solo, dove negli ultimi sette anni ha ricoperto la carica di sindaco. A sostenerlo nella battaglia politica il vice cristiano, attivo a Solo negli ambienti parrocchiali in qualità di diacono laico. Egli ha spesso aiutato il sacerdote durante la messa nella distribuzione della comunione, oppure visitando anziani e ammalati impartendo loro l'eucaristia quando il prete era impegnato altrove.
L'intera campagna elettorale per la carica di governatore a Jakarta è stata caratterizzata da attacchi personali contro Basuki Tjahaja Purnama perché discendente di etnia cinese - è nato a Solo, nello Java centrale - e di religione cristiana. Articoli e slogan diffamatori hanno rischiato di acuire lo scontro interconfessionale e dare nuovo impulso alle tensioni fra gruppi religiosi. Già in passato, infatti, la maggioranza musulmana si è scagliata contro la minoranza etnica cinese - di fede cristiana o buddista - come nel maggio del 1998, all'epoca della dittatura di Suharto, quando migliaia di persone sono state attaccate e colpite con violenza inaudita e brutale. Assalti che si sono ripetuti nel tempo e che testimoniano la "fragilità" del tessuto sociale indonesiano, il Paese musulmano più popoloso al mondo.
20/04/2017 14:42