12/06/2020, 12.27
EAU - FILIPPINE
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Dubai: migrante filippina, disoccupata, offre cibo gratuito per centinaia di poveri

Negli Emirati gli immigrati costituiscono il 90% della manodopera. Crisi economica ed emergenza Covid-19 hanno lasciato senza occupazione e stipendio molti di essi. Con 136 dollari di cibarie Feby Dela Peña ha promosso una iniziativa di aiuto e solidarietà. Ogni giorno distribuisce fino a 200 pasti.

Dubai (AsiaNews/Agenzie) - “Siamo poveri, ad essere sinceri” ma questo “non è un buon motivo per non aiutare” le persone in difficoltà. È con questo spirito che una migrante filippina a Dubai, anche lei rimasta senza lavoro a causa della crisi innescata dalla pandemia di nuovo coronavirus, ha deciso di promuovere una iniziativa di solidarietà per persone in difficoltà. E che spesso non riescono a disporre nemmeno del denaro sufficiente per acquistare un po’ di cibo per sfamarsi. 

Negli Emirati Arabi Uniti (Eau) gli immigrati costituiscono circa il 90% della forza lavoro. Le difficoltà economiche, accentuate dalla pandemia, hanno lasciato senza occupazione migliaia di persone, che non riescono più a sostenere le famiglie di origine e, per mancanza di denaro o documenti, non possono nemmeno ritornare in patria, vivendo - o cercando di sopravvivere - in una sorta di limbo. 

La situazione di estrema difficoltà per i lavoratori migranti nei Paesi del Golfo è confermata anche dal vicario d’Arabia mons. Paul Hinder, secondo cui molti sono senza salario e a rischio più di altri di contrarre il nuovo coronavirus. Perché, da un lato, non beneficiano dei sussidi per la disoccupazione e dall’altro vivono stipati in dormitori che non permettono distanziamento, privi degli strumenti di protezione personale, ragion per cui finiscono per diventare focolai di contagio. 

In questo contesto critico Feby Dela Peña, 34 anni, ha avviato l’attività avendo a disposizione solo 136 dollari di cibarie, compresi 30 polli congelati e alcuni sacchi di riso. Rimasta anche lei senza lavoro, e senza stipendio, non si è persa d’animo ma ha cercato di contribuire al sostegno di tantissimi che, come lei, non avevano più occupazione e un pasto caldo da consumare almeno una volta al giorno. Così si è messa dietro i fornelli e ha iniziato a cucinare. 

Fra i primi beneficiari diversi connazionali provenienti dalle Filippine, molti dei quali costretti a bivaccare per le strade di Dubai, in attesa di un po’ di cibo gratis. Dopo una prima fase di rodaggio, la donna è riuscita ad ampliare ancor più il progetto che ha ribattezzato “Ayda”, che significa “aiuto” in lingua filippina. Ogni giorno offre fino a 200 pasti gratis alle persone povere e affamate, tutti stranieri come lei e provenienti da Paesi e continenti diversi. 

A dispetto delle promesse fatte dal governo di Manila di aiutare i lavoratori migranti con un contributo in denaro, e nonostante la campagna “10 milioni di pasti” promossa dalle autorità degli Emirati, la situazione dei poveri e dei migranti resta sempre difficile. E per molti di essi ogni giorno rappresenta una sfida garantirsi anche un solo pasto. “La vita è durissima - conferma Feby Dela Peña - e non hanno nessuno al quale rivolgersi per un aiuto”.  

Cucinare centinaia di pasti al giorno rappresenta “una grande sfida”, per una donna che deve badare anche a un figlio di sei anni e altri due più piccoli a casa. Tuttavia, è al contempo elemento di gratificazione poter aiutare “anche solo 10 persone a non andare a letto affamati” racconta la donna mentre distribuisce nei vari contenitori riso bollito, patate fritte e uova bollite. 

Ogni giorno, verso le 3 del pomeriggio, carica a bordo di un carretto i pasti e inizia a girare per le strade del quartiere. Un cartello annuncia: “Gratis! Cibo per tutti!”. Alcune persone percorrono anche 45 minuti a piedi per raggiungere la donna e ricevere il suo cibo; non solo filippini, ma anche persone provenienti da diverse nazioni del continente africano, dall’Asia del sud e da altri Paesi del Sud-est asiatico.

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