Dopo l’inondazione, alto il rischio di malattie infettive ed epidemie
Colombo (AsiaNews) – Inizia a ritirarsi l’inondazione che ha sommerso interi villaggi negli occidentali distretti di Gampaha, Colombo e Kalutara, con un bilancio ufficiale di almeno 20 morti e oltre 606mila sfollati. Ora le autorità sanitarie ammoniscono contro il rischio di infezioni e malattie da raffreddamento e raccomandano di bere solo acqua bollita.
Il deflusso delle acque è lento nel distretto di Gampaha, specie nelle aree come Kelaniya, Mahara, Ja-ela e Katana, le più colpite dalle piogge torrenziali proseguite ininterrotte per oltre una settimana. Rimangono affollati molti campi profughi.
Anura Jayasinghe, epidemiologo consulente del ministero della Sanità, spiega che “l’inondazione può portare rifiuti nelle fonti di acqua potabile e inquinarle. Sorgenti, laghi e canali sono molto vulnerabili”. C’è un alto rischio di malattie infettive come tifo, epatite A, dissenteria, colera, rabbia, dengue, leptospirosi, influenza virale e altre, non è possibile bere l’acqua del rubinetto anche perché –aggiunge l’esperto- le frequenti interruzioni dell’elettricità possono avere danneggiato i procedimenti di potabilizzazione.
Egli consiglia la popolazione di stare molto attenta all’insorgere dei sintomi tipici di queste malattie e di bollire l’acqua prima di berla.
Il dottor A. Balasooriva, pure consulente dell’Ufficio per l’Educazione sanitaria, avverte di non mangiare verdura cruda, per qualche giorno, ma di pulirla bene prima.
Un altro flagello è la maggior presenza di serpenti. Nel solo distretto di Gampaha ci sono stati almeno 30 ricoveri per morsi di serpente, con le vittime colpite soprattutto quando sono tornate a casa per prendere cose essenziali. La dottoressa Teia Perera dell’ospedale di Ragama dice che ci sono stati molte persone morsi da cobra e vipere di Russel, ma non ci sono stati casi mortali.