Covid-19: Islamabad solidale con Delhi
Nonostante le ferite storiche tanti messaggi di vicinanza all'India dai pakistani. Islamabad preoccupata dalla crescita dei contagi interni. Esercito mobilitato nelle città per far rispettare le misure di protezione. Scuole e uffici già chiusi nella provincia di Sindh.
Karachi (AsiaNews) – La solidarietà verso l'India, colpita in maniera molto grave dalla nuova ondata della pandemia, coinvolge anche il Pakistan, superando le storiche ferite tra i due Paesi. Sono state molte in questi giorni le manifestazioni di solidarietà inviate dai pakistani ai propri vicini: l'hashtag #PakistanstandswithIndia è stato tra i più seguiti sui social network, con messaggi di singoli cittadini che hanno raccontato di pregare ogni giorno per la fine della pandemia. Anche celebrità, attivisti e uomini di governo pakistani hanno espresso pubblicamente la loro vicinanza alla popolazione indiana. Lo stesso premier Imran Khan ha scritto in un tweet di elevare le proprie “preghiere per una rapida guarigione di quanti stanno soffrendo" invitando a "combattere questa sfida globale insieme”.
Dall'India, del resto, continuano ad arrivare notizie molto preoccupanti: l'ondata non si ferma, ancora nelle ultime 24 ore sono stati registrati 323.144 nuovi casi di positività da Covid-19 e 2.771 morti. La carenza di ossigeno per le terapie intensive resta il problema numero uno: a New Delhi sarebbero in arrivo rifornimenti dalla Francia e dalla Thailandia, mentre l'amministrazione Biden ha annunciato l'intenzione di sbloccare l'esportazione dei componenti necessari per la fabbricazione dei vaccini, accogliendo così una richiesta che i produttori indiani avanzavano già da settimane.
In questo scenario, alla solidarietà in Pakistan si unisce la preoccupazione per l'estendersi del contagio anche all'interno dei propri confini. Il tasso di positività al Covid-19 sta infatti crescendo in maniera preoccupante e ha già superato il 5% in ben 51 città. I casi attualmente attivi di coronavirus sono diventati circa 90mila, mentre il generale maggiore Babar Iftikhar, direttore generale del Servizio interforze di pubbliche relazioni, ha spiegato che vi sono 570 malati attaccati ai ventilatori e altri 4.300 in condizioni critiche.
L'esercito pakistano è mobilitato in tutte le città per far rispettare le misure di protezione contro il coronavirus. Rinforzi sono stati inviati in 16 città dove il tasso di positività risulta particolarmente alto. Nella provincia del Sindh, la task force anti-Covid guidata dal capo del governo locale Murad Ali Shah ha già deciso di bloccare dal 29 aprile i trasporti tra le città, gli accessi negli uffici del governo e le visite alle carceri. Anche tutte le scuole e le università - ha spiegato il portavoce Murtaza Wahab - resteranno chiuse. A sua volta nella provincia del Punjab il governo potrebbe annunciare un lockdown totale questa settimana, se la situazione non dovesse migliorare.
Kashif Anthony, un attivista cristiano impegnato nella difesa dei diritti umani, ha ringraziato l'esercito pakistano per questo impegno in tempo di pandemia. Racconta di pregare per tutto il personale sanitario e per quanti aiutano chi ha bisogno. Sottolinea, infine, l'importanza di rimanere uniti in questo momento di sofferenza ed esorta a seguire tutte le misure di protezione per salvaguardare non solo se stessi ma anche gli altri.
16/04/2021 13:52