17/04/2015, 00.00
SRI LANKA
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Colombo, la città portuale causerà disastri ambientali “inimmaginabili”

di Sajeewa Chamikara
Un esperto illustra ad AsiaNews le conseguenze del progetto finanziato da Pechino, che “viola ogni procedura di Valutazione d’impatto ambientale”. L’estrazione di sabbia e granito distrugge la barriera corallina e la fauna marina locale, fonte di reddito 30mila pescatori. Probabile erosione del lungomare, con danni a case e alberghi.

Colombo (AsiaNews) – Il progetto di costruzione di una città portuale a Colombo “deve essere cancellato, perché i danni economici, sociali, ambientali e politici sono maggiori dei vantaggi che potrebbe fornire”. Lo ha stabilito la scorsa settimana un tribunale pubblico ospitato dall’osservatorio anti-corruzione Transparency International Sri Lanka (Tis), che è tornato a opporsi al piano finanziato dalla China Communication Construction Company Limited (Ccccl). Al momento i lavori sono sospesi, ma pescatori e attivisti del People’s Movement Against the Port City Project temono che il governo possa tornare sui suoi passi e far riprendere i lavori. Di seguito, pubblichiamo un’analisi di Sajeewa Chamikara, ambientalista e direttore dell’Environment Conservation Trust, che illustra i danni materiali legati alla costruzione della città portuale. (Traduzione a cura di AsiaNews)

L’area che circonda Thamba Gala viene scavata per tutto il giorno e la sabbia estratta è trasportata al sito di costruzione – che si trova a sette chilometri di distanza – con tre navi. Nelle zone di scavo e trasporto la pesca è proibita, causando danni a 30mila pescatori che vivono lungo la costa.

Negli ultimi tre mesi i pescatori che lavorano nelle vicinanze hanno perso attrezzature per oltre 4 milioni di rupie (27.800 euro) a causa dei danni. Inoltre hanno il divieto di operare entro 10 chilometri dal Thamba Gala, sebbene questa sia un’area altamente pescosa. Per via delle operazioni di scavo e del disturbo dei sedimenti, numerosi siti per l’allevamento del pesce sono stati distrutti, e i lavoratori hanno già notato un calo della popolazione pescosa. Per questa ragione pescatori di Negombo, Wennappuwa, Uswetakeiyawa, Hendala, Panadura, Wellawatte, Mount Lavinia e Moratuwa hanno subito gravi perdite economiche. La graduale riduzione delle entrate delle famiglie che vivono sulla costa porterà problemi sociali.

Secondo quanto stabilito nel piano iniziale, [per completarlo] servono 30 milioni di metri cubi di sabbia. Tuttavia, da quando il progetto è stato ampliato la quantità di sabbia necessaria è aumentata in modo drastico. Tenendo conto del danno già fatto a causa dell’estrazione della sabbia, l’entità del degrado ambientale è inimmaginabile, qualora il piano sia pienamente eseguito. A causa del massiccio scavo di sabbia, scogli, barriera corallina e dune rischiano di diventare sempre più coperte o instabili. Dato che le barriere coralline sono aree in cui crescono pesci e altre specie acquatiche, è molto probabile che questo [scavo] colpirà in modo grave questa fauna. Tali conseguenze del progetto contribuiranno alla distruzione della sopravvivenza per migliaia di pescatori. Inoltre colpiranno anche a livello nutrizionale, in un Paese in cui il pesce è la principale fonte di proteine per molti srilankesi.

In aggiunta, per il processo di recupero servono 16 milioni cubi di granito. Non si fa menzione delle procedure di Valutazione di impatto ambientale (Via): da dove si ricaverà il granito; come si otterrà una grande quantità; l’impatto ecologico dell’estrazione; i disagi causati alla popolazione che vive nelle vicinanze delle miniere. Nella Western Province molti proprietari di cave stanno già violando i termini delle loro licenze, estraendo quantità di granito ben maggiori, per via dell’insaziabile domanda per la città portuale. L’iper-sfruttamento delle risorse di granito ha causato gravi disagi per quelli che risiedono nelle vicinanze delle cave.

Tentando di estrarre quest’ampia quantità di granito la geologia del Paese si destabilizzerà, causando un aumento dei disastri naturali nelle aree più sensibili. Lo Sri Lanka ha già visto un incremento degli smottamenti nella Central Province per la cattiva gestione dell’ambiente. Se si continuerà a scavare il granito con questa entità, l’intera zona collinare del Paese rischia di diventare instabile. L’estrazione abbassa la falda acquifera, che di conseguenza potrebbe portare a una carenza di acqua potabile. C’è già un’alta domanda di granito a causa di numerosi progetti di sviluppo nel Paese, che nel futuro non farà che aumentare. Quando il lavoro di recupero per il progetto sarà completato, bisognerà costruire grandi edifici nella città portuale. Questi richiederanno ulteriori quantità di granito, portando automaticamente a un incredibile sfruttamento della risorsa, che destabilizzerà l’intero Paese e porterà lo Sri Lanka a disastri naturali di proporzioni inimmaginabili.

Secondo gli esperti, dopo l’avvio del progetto della città portuale le onde e lo schema delle correnti hanno già subito dei cambiamenti. Lo stesso porto di Colombo è a rischio a causa dei cambiamenti nella composizione della sabbia che scorre dentro e intorno ad esso. Tuttavia la Via non presta attenzione a queste conseguenze.

Ci sono molti esempi recenti di cose come queste da altre parti dello Sri Lanka. Con l’espansione del porto di Colombo, quello di Dikowita viene continuamente riempito di sabbia, cosa che colpisce in modo notevole la pesca locale. Di recente i media hanno dato grande spazio a una diga costruita vicino alla spiaggia di Unawatuna. Lunga solo 300 metri e alta appena un metro, essa è responsabile di un drammatico aumento dell’erosione di un ampio tratto di spiaggia, famoso tra i turisti. Un simile destino è toccato alle barriere coralline di Hikkaduwa, dove un piccolo molo è stato costruito lungo la costa. Tuttavia, la Via non presta attenzione a queste eventualità così probabili.

È opinione di molti abitanti della costa che la costruzione della città portuale ha già esacerbato l’erosione della zona. Alcune aree a sud (Panadura e Beruwala) e a nord (Uswetakeiyawa e Negombo) del cantiere stanno affrontando una grave erosione costiera. Sono zone ad alta densità abitativa, con molte case, alberghi e ristoranti vicini alla spiaggia.

La riduzione del lungomare colpisce in modo negativo l’industria del turismo e le comunità di pesca che vivono lungo la costa. I disagi causati a questi due settori colpiranno tutta l’economia e causeranno vari problemi sociali.

Il fiume Kelani trasporta un aumento significativo di sedimenti quando da Modara entra nell’oceano. Questi sedimenti si riversano in modo naturale nel mare e con le correnti si depositano lungo la costa nelle acque più basse. Questa è un’area dove si trovano i luoghi migliori per la pesca di granchi e aragoste. Il cambiamento delle correnti minaccerà la sopravvivenza di queste specie e, di conseguenza, andrà a colpire i pescatori che cercano tali granchi e aragoste per conto degli alberghi.

Quando si cerca di riutilizzare i mari per creare isole artificiali, perfino seguendo la procedura appropriata vi sarà un danno significativo all’ecosistema acquatico. Così è avvenuto, per esempio, quando gli Emirati arabi uniti hanno creato le “Isole delle Palme”. Commentando il danno ambientale il sito ambientalista Green Prophet ha detto: “La costruzione delle Isole delle Palme ha avuto un impatto significativo sull’ambiente circostante, con conseguenti modifiche della fauna locale, dei moti ondosi, oltre che erosione costiera e trasporto di sedimenti lungo la costa. I sedimenti originati dalla costruzione hanno soffocato e colpito la fauna marina e ridotto la quantità di luce solare che filtra fino alla vegetazione subacquea”. Se questo è quanto accaduto quando sono state eseguite in modo corretto le procedure di Via, non si può immaginare l’entità dei danni che causerà la città portuale di Colombo, che non le segue affatto.

Grazie alle nostre continue proteste, il nuovo Primo ministro aveva promesso alla nazione che il progetto della città portuale sarebbe stato cancellato qualora fosse salito al potere. Tuttavia, ora temiamo che questa promessa non sarà mantenuta. La China Communication Construction Company Limited ha in programma di investire 1,4 miliardi di dollari per questo progetto. È il più grande investimento cinese in Sri Lanka. Ci sono segnali inquietanti, sembra che il governo stia cominciando a tentare di giustificare il progetto, nonostante le attività siano sospese al momento. Continuiamo a ribadire – come abbiamo fatto prima delle elezioni – che questo è un progetto del tutto illegale. Il costo reale – economico, sociale e ambientale – del progetto supera tutti i vantaggi speculativi avanzati dai sostenitori del piano.

La verità è che meno dell’1% del progetto è stato completato e, tuttavia, il danno causato all’ambiente è già inaccettabile. Ciò che si deve fare è porre fine a questo progetto fraudolento, illegale e del tutto inutile. Le leggi della nazione lo permettono e lo richiedono. Noi proponiamo al governo di impegnarsi a smantellare in modo sistematico quanto già costruito da gennaio a oggi, e di usare i materiali recuperati per proteggere e ripristinare le zone colpita da erosione costiera, sotto la supervisione del Dipartimento di conservazione della costa.

(Ha collaborato Melani Manel Perera)

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