29/07/2021, 08.53
ISRAELE - PALESTINA
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Cisgiordania, 12enne palestinese ucciso da un soldato israeliano

Mohamad al-Alam è spirato ieri sera in ospedale per le gravi ferite riportate. Il militare lo ha centrato in pieno petto con un proiettile mentre il ragazzo era in auto con il padre. Secondo l’esercito israeliano la vettura era coinvolta in attività sospette e non si è fermata per un controllo. Oltre 320 palestinesi feriti negli scontri degli ultimi giorni. 

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - È morto nella serata di ieri il 12enne palestinese ferito gravemente nella mattinata da una pallottola esplosa da alcuni soldati israeliani, durante un pattugliamento effettuato nei Territori occupati della Cisgiordania. La conferma arriva dal ministero palestinese della Sanità, secondo cui la vittima, Mohamad al-Alami, è stato ucciso nella cittadina di Beit Omar, a nord-ovest di Hebron. 

Il comunicato diffuso dal ministero spiega che il ragazzo è stato ferito in pieno petto dal proiettile, mentre si trovava con il padre all’interno dell’auto di famiglia. Fonti militari israeliane confermano l’incidente, sottolineando che uno dei soldati ha sparato alle ruote della macchina dopo aver rilevato che la vettura era coinvolta in precedenti “attività sospette”. 

“Le truppe - spiega una nota ufficiale dell’esercito con la stella di David - hanno cercato di fermare il mezzo usando procedure standard, fra cui grida di allerta e colpi in aria di avvertimento. Dopo che la vettura non si è fermata, uno dei soldati ha aperto il fuoco per cercare di arrestarne la corsa”. “Abbiamo avviato una indagine - conclude la dichiarazione - in merito alla morte di un minore palestinese, in seguito a un conflitto a fuoco”.

Diversa la versione di alcuni palestinesi presenti al momento dell’incidente, secondo cui il soldato avrebbe puntato alla figura. Il 12enne è morto in un ospedale del sud della Cisgiordania per le gravi ferite riportate. 

Quello di ieri è solo l’ultimo di una serie di eventi sanguinosi avvenuti negli ultimi giorni nell’area. La sera del 27 luglio un palestinese di 41 anni è stato ucciso da un proiettile israeliano in una cittadina della Cisgiordania,  teatro di scontri tra manifestanti e forze di sicurezza nelle ultime settimane. Il 24 luglio un adolescente palestinese di 17 anni, ferito il giorno precedente durante un confronto animato con alcuni soldati israeliani, è deceduto nell’ospedale dove era stato ricoverato. 

All’origine degli scontri, le manifestazioni promosse dai palestinesi contro l’occupazione israeliana e la presenza di soldati in Cisgiordania. Nelle violenze fra i due fronti si contano almeno 320 feriti fra i dimostranti palestinesi, la maggior parte dei quali investiti dai gas lacrimogeni come riferito dalla Mezzaluna rossa palestinese. 

Gli insediamenti sono comunità abitate da civili e militari israeliani e costruite nei territori conquistati dopo la Guerra dei sei giorni del giugno 1967, in Cisgiordania, a Gerusalemme Est, nelle Alture del Golan e nella Striscia di Gaza. Nel 1982 Israele si è ritirata dagli insediamenti nel Sinai dopo aver firmato l’accordo di pace (1979) con l’Egitto e nel 2005 l’ex premier Sharon ha ordinato lo smantellamento di 17 colonie nella Striscia di Gaza. Al momento le colonie - illegali secondo il diritto internazionale - si trovano a Gerusalemme Est, Cisgiordania e Alture del Golan e al loro interno vivono circa 470mila persone.

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