Cina: il golf o l’adulterio “saranno puniti con l’espulsione dal Partito”
Pechino (AsiaNews) – Il golf, i banchetti “esotici” e la lussuria sono “violazioni alla disciplina interna” e possono portare all’espulsione dal Partito comunista e persino all’arresto. È il senso di alcuni nuovi regolamenti emanati dal Pcc dopo quelli di luglio 2015, che sulla stessa falsariga indicano il codice di condotta per chi vuole fare carriera in Cina. Le regole si inseriscono nella campagna anti-corruzione lanciata dal presidente Xi Jinping nel 2013, in concomitanza con la sua ascesa al potere.
Le nuove regole “aggiornano” quelle già esistenti e puntano a codificare in maniera “esatta e precisa” quello che costituisce una violazione alla disciplina. Secondo l’agenzia Xinhua, che riporta oggi la notizia, “i racconti di tangenti e vita dispendiosa da parte dei funzionari comunisti hanno provocato diffusi malumori nella popolazione. I nostri burocrati devono vivere in maniera modesta con il proprio salario e condurre vite moralmente esemplari”.
I membri del Partito, circa 88 milioni sparsi in tutto il Paese, “devono separare interessi pubblici e privati, mettendo il pubblico al primo posto. Devono inoltre lavorare in maniera indefessa, presentandosi come campioni della semplicità e guardiani contrari alla stravaganza. Mangiare e bere in maniera troppo fuori dal comune e giocare a golf sono violazioni che non erano incluse in precedenza”.
Un settore è dedicato anche alla morale sessuale: le relazioni “improprie” al di fuori del matrimonio, l’adulterio e il tradimento sono “indici di devianza” e quindi passibili di punizione. Allo stesso modo, il formare “cricche” o gruppi di potere è vietato, dato che queste “costituiscono una minaccia all’unità del Partito”.