Cina, la Borsa di Shanghai ai minimi storici: in tre settimane persi 2.400 miliardi
Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La Borsa di Shanghai, caposaldo della finanza cinese, ha perso ieri in chiusura altri sei punti percentuali arrivando a toccare il declino peggiore dal 1992. Dallo scorso 12 giugno, infatti, il mercato ha perso il 28,6% con 3.886 punti rispetto ai 5.166 di tre settimane prima. Il crollo preoccupa le autorità cinesi, nonostante la Borsa cinese capitalizzi oggi l'80% in più su base annua. Nonostante questi numeri, in questo periodo ha bruciat0 2.400 miliardi di dollari ed è sceso a una capitalizzazione di 7.300 miliardi.
Nel tentativo di rianimare la Borsa, la Banca centrale cinese del Popolo ha tagliato i tassi di 25 punti base, mentre le autorità finanziarie hanno abbassato le commissioni per il trading azionario. E la China Securities Regulatory Commission, organo di controllo del mercato, ha ampliato la lista dei beni da potere esibire quale collaterale di garanzia per i margini, inserendovi i beni immobili, le azioni non quotate e altri asset.
La decisione cerca in ogni modo di segnalare al mercato che vale ancora la pena continuare ad investire in Borsa o, quanto meno, di non vendere. Tuttavia i broker sono molto scettici sul fatto che possa funzionare l'idea di cedere in garanzia una casa per l'acquisto di azioni.
06/07/2018 11:32