Chengdu, vescovo scomunicato, difeso dalla polizia, partecipa all’ordinazione episcopale di mons. Giuseppe Tang Yuange
Uno striscione – poi tolto dalla polizia – condannava la presenza di mons. Lei Shiyin, il vescovo scomunicato. Una suora ha cercato di fermarlo prima che entrasse in chiesa, ma il vescovo è stato difeso dai poliziotti. La cerimonia si è svolta nella chiesa di Ping’an Qiao (Ponte della Pace). Una dimostrazione di “chi comanda la Chiesa in Cina”.
Chengdu (AsiaNews) – Un vescovo scomunicato, mons. Lei Shiyin di Leshan (Sichuan), aiutato dalla polizia, ha partecipato alla ordinazione episcopale di mons. Giuseppe Tang Yuange a vescovo di Chengdu, la capitale del Sichuan (Cina centrale). I fedeli hanno mostrato in molti modi la loro disapprovazione.
La cerimonia è stata presieduta da mons. Fang Xingyao di Linyi (Shandong); gli altri due vescovi co-ordinanti sono mons. Luo Xuegang di Yibin e mons. He Zeqing di Wanzhou.
Hanno partecipato anche altri tre vescovi: mons. Chen Gongao di Nanchong; mons. Xiao Zejiang di Guizhou e anche mons. Lei Shiyin di Leshan. Tutti questi vescovi sono riconosciuti dal governo cinese. E tutti sono stati approvati dalla Santa Sede, meno mons. Lei. Anche mons. Fang Xingyao, pur essendo molto criticato per le sue vedute molto vicine all’autorità politica, è riconosciuto dal Vaticano.
Molti fedeli hanno cercato in diversi modi di bloccare la presenza di mons. Lei alla cerimonia. Fonti di AsiaNews affermano che una suora ha cercato di fermarlo prima che entrasse in chiesa, ma la polizia lo ha protetto e lui è potuto introdursi nella chiesa di Ping’an Qiao, dove si è svolta l’ordinazione.
Attorno alla chiesa vi erano numerosi poliziotti della sicurezza che hanno vigilato contro possibili disordini.
Sta facendo il giro dei social cattolici una foto che mostra uno striscione (v. foto 1) che si oppone alla presenza di Lei Shiyin all’ordinazione. Secondo alcune fonti di AsiaNews lo striscione è stato esposto per alcune ore prima e dopo le messe domenicali del mattino del 27 novembre, ma la polizia ha provveduto poi a eliminarlo.
Lo striscione, firmato da “i fedeli della chiesa cattolica di Ping’an Qiao (Ponte della Pace)” e dice: “In fedeltà al canone 1382 del Codice di diritto canonico, noi ci opponiamo con forza a Lei Shiyin, scomunicato in modo automatico [latae sententiae], dal venire nella nostra chiesa per prendere parte alla concelebrazione della liturgia di ordinazione episcopale”.
Lei Shiyin è stato ordinato senza mandato papale nel 2011. Al presente è molto discusso e accusato anche di avere un’amante e dei figli. Alcuni cattolici temono che egli si presenti anche all’ordinazione del nuovo vescovo di Xichang, che si terrà in Sichuan il prossimo 2 dicembre.
Secondo alcuni fedeli, la presenza di mons. Lei, “è stata voluta dal governo per mostrare al Vaticano chi comanda la Chiesa in Cina”.
Mons. Tang, 53 anni, era stato eletto vescovo di Chengdu nel maggio 2014. Nativo del Sichuan, ha studiato nel seminario regionale. Ordinato sacerdote nell’aprile 1991, ha servito sempre nella diocesi di Chengdu.
La Chiesa di Chengdu ha 20 sacerdoti, nove suore e un seminarista, al servizio di una comunità di circa 100mila cattolici.