23/06/2015, 00.00
PAKISTAN
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Caldo a 45 gradi: 224 vittime nella provincia del Sindh

Sono 202 le vittime a Karachi e 12 nella provincia del Punjab. I poveri e i musulmani sono i più colpiti. Più di 150 corpi ammassati nell’obitorio di Edhi, ma la struttura ha una capienza massima di 20 salme. Cali di tensione nella rete elettrica provocano il blocco del sistema idrico.

Karachi (AsiaNews/Agenzie) - Sale a 224 vittime il bilancio dell’ondata di caldo che ha colpito la provincia sud-orientale del Sindh in Pakistan. La città più colpita è Karachi, dove le temperature sono arrivate a sfiorare i 45 gradi e si sono verificati cali di tensione a causa dell’elevata richiesta di energia elettrica. Il governo ha inviato l’esercito per contribuire alle operazioni di soccorso e stabilire centri per la cura dei colpi di calore. L’ondata di caldo ha coinciso con il Ramadan, periodo in cui i fedeli musulmani osservano il digiuno durante le ore diurne.

Le autorità hanno confermato la morte di 202 persone a Karachi e 12 nella provincia orientale del Punjab. La maggior parte delle vittime sono persone povere, stroncate da febbre, disidratazione e disturbi gastrici. Ieri il ministro provinciale della Sanità, Jam Mehtab Dehar, ha dichiarato la presenza di 140 vittime nel Jinnah Postgraduate Medical Centre e altre 62 nell’Ospedale civile di Karachi. Il bilancio rimane provvisorio, dato che ancora non si conoscono i dati degli altri ospedali del Paese.

I media locali riferiscono che almeno 150 corpi sono stati portati nell’obitorio di Edhi (v. foto) alla periferia di Karachi, anche se la struttura può accogliere fino a 20 salme a giorno. Il governo provinciale di Sindh ha imposto lo stato di emergenza in tutti gli ospedali, abolendo le ferie per i medici e il personale sanitario e aumentando le scorte di medicinali.

Secondo Sher Shah, ex presidente dell’Associazione medica del Pakistan, i poveri sono le persone più a rischio, così come la popolazione musulmana, che sta osservando il tradizionale mese di digiuno da acqua e cibo iniziato lo scorso 18 giugno.

Gli effetti dell’ondata di caldo sono inaspriti dagli ammanchi nella rete elettrica della città, il cui maggior fornitore è la compagnia K-Electric. A Karachi - una città di 20 milioni di abitanti - la mancanza di elettricità ha causato il blocco del sistema di fornitura di acqua potabile, ostacolando la distribuzione di milioni di litri d’acqua ai consumatori.

Quella che si è verificata in questi giorni è la seconda maggiore ondata di caldo registrata nel Paese. Il picco si ebbe nel 1979, quando a Karachi le temperature arrivarono a toccare i 47 gradi. Per oggi si prevedono temperature ancora più calde e umide, ma nel fine settimana i temporali in arrivo dovrebbero rendere il clima più fresco. Il caldo afoso non è insolito durante i mesi estivi, ma la prolungata mancanza di energia sembra aver peggiorato la situazione. Nelle scorse settimane il caldo ha provocato più di 1.700 morti in India.

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