Cairo, rischio attentati: rafforzata la sicurezza alle chiese per il Natale copto
Le misure seguono l’ondata di sanguinosi attentati che hanno colpito la minoranza cristiana nell’ultimo periodo. Blindati, uomini armati, agenti in borghese presidiano i più importanti luoghi di culto. Esperto di sicurezza: copti “facile” obiettivo e garanzia di “ampia visibilità” sul piano internazionale.
Il Cairo (AsiaNews) - Le autorità egiziane hanno rafforzato in queste ore i controlli e le misure di sicurezza attorno alle chiese e ai più importanti luoghi di culto cristiani della capitale, il Cairo, e delle principali città del Paese per il timore di attentati. Polizia ed esercito pattugliano le aree antistanti gli edifici in vista delle celebrazioni di fine anno e del Natale ortodosso, il 7 gennaio. Misure che seguono gli attacchi sanguinosi, anche recenti, che hanno colpito la minoranza copta per mano di gruppi estremisti islamici.
I responsabili della sicurezza hanno avviato le procedure di ispezione alle chiese nelle diverse province dell’Egitto, nel tentativo di contrastare l’escalation di attacchi da parte dei gruppi jihadisti. Attentati che sono aumentati nell’ultimo periodo, in risposta all’operazione “Sinai 2018” lanciata dalle autorità contro le organizzazioni terroristiche di matrice islamica.
Fonti dell’esercito egiziano rilanciate dal quotidiano An-Nahar affermano che “la maggior parte” dei gruppi estremisti prende di mira “luoghi di culto”. Inoltre, molti di questi “attacchi alle chiese” vengono sferrati in concomitanza con le principali festività come il Natale o la Pasqua. Da qui la decisione di stanziare veicoli blindati, uomini armati e truppe in uniforme - oltre che agenti della sicurezza in abiti civili - nei luoghi sensibili “come mai si era visto prima” in Egitto.
Dal presidente Abdel Fattah al-Sisi alle autorità di governo, l’obiettivo è quello di trasmettere una immagine di sicurezza e di pieno controllo del Paese, che punta - anche - sul turismo religioso e non per rilanciare una economia in difficoltà. Ambienti dell’intelligence aggiungono che, alla protezione dei luoghi di culto, si affiancano operazioni sotto copertura volte a smantellare le cellule estremiste pronte a colpire.
Tra gli obiettivi sensibili vi sono proprio le chiese e i luoghi di culto cristiani, visti come “anello debole” della catena e target accessibile per i fondamentalisti. Munir Adib, esperto di sicurezza, sottolinea che la minoranza copta “è un facile obiettivo” e “un attacco contro di essa garantisce inoltre ampia visibilità” sul piano internazionale.
In una nazione di quasi 95 milioni di persone a larga maggioranza musulmana, i cristiani [soprattutto copti ortodossi] sono una minoranza consistente, pari al 10% circa del totale della popolazione. Fra il 2016 e il 2017 il Paese dei faraoni ha registrato una serie di attentati sanguinosi, che hanno coinvolto la stessa comunità cristiana.