Bloccato il referendum sulla democrazia. La polizia ferma cinque attivisti
Macao (AsiaNews/Agenzie) - Un referendum che chiedeva alla popolazione di Macao la loro opinione sul suffragio universale nella scelta del governatore, è stato bloccato dopo poche ore. Due leader del referendum non ufficiale e tre attivisti democratici sono stati fermati dalla polizia e poi rilasciati. I due leader sono Scott Meng-hin, della New Macau Association e Jason Chao della Open Macau Society.
Il referendum è stato lanciato a imitazione di quanto a Hong Kong è avvenuto con il gruppo Occupy Central, che ha visto la partecipazione di quasi 800mila votanti. Per Macao vi era anche un'urgenza: il 31 agosto prossimo vi sarà l'elezione del nuovo capo dell'esecutivo. A tale elezione partecipano solo 400 membri di diverse fasce sociali e nominati dal governo. Secondo le previsioni dovrebbe essere rieletto Fernando Chui Sai-on, malvisto per la sua inettitudine a garantire maggiore equità sociale e sospettato di corruzione per aver tentato di varare leggi che provvedevano alte buone uscite ai membri del governo che andavano in pensione.
I seggi del referendum, aperti la mattina del 23 agosto, sono stati invasi dalla polizia che li ha chiusi ed ha arrestato i cinque attivisti. La giustificazione è che le opinioni personali sono private e non possono essere raccolte. Al momento della chiusura avevano votato solo alcune migliaia di persone.
Chui ha affermato che il voto del referendum "non rispetta la Basic Law", le linee guida volute da Pechino per il governo di Macao. Anche la Cina ha denunciato il referendum come illegale.
A differenza di Hong Kong, in cui i cattolici e i vescovi hanno sostenuto il referendum, a Macao la Chiesa e il vescovo hanno tenuto un profilo molto basso.
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