Bangladesh, le violenze politiche colpiscono 1,4 milioni di studenti
Dhaka (AsiaNews) - "Sono sconvolto dalle violenze causate dagli hartal. In qualunque momento potremmo essere attaccati. E il rimando continuo degli esami è stata una enorme pressione mentale". Lo racconta ad AsiaNews Hridoy Rozario, 16enne cattolico, che il 6 febbraio scorso ha sostenuto gli esami finali della 10ma classe (Secondary School Certificate, Ssc), insieme a oltre 1,4 milioni di ragazzi. A causa delle violenze legate al blocco totale del traffico (hartal) indetto più di un mese fa dai partiti dell'opposizione, i test sono stati rimandati varie volte per motivi di sicurezza.
Obiettivo della coalizione - guidata dal Bangladesh Nationalist Party (Bnp, nazionalista) e dal Jamaat-e-Islam (fondamentalista islamico) - è far cadere il governo dell'Awami League e andare a nuove elezioni.
Al di là dei singoli episodi di violenza che continuano a costellare il blocco (in particolare bombe incendiarie), è la vita quotidiana della popolazione a essere sotto scacco. Contadini e produttori locali subiscono danni per via dei ritardi del transito di beni e prodotti; gli studenti non possono andare a scuola, né al college, con regolarità.
"I nostri figli sono innocenti - sottolineano di genitori di Hridoy -, perché devono essere intralciati dalle beghe dei nostri leader politici? I partiti devono risolvere questa situazione". Nell'ultimo mese circa 76 persone sono morte per le violenze legate al blocco, e molte vittime erano bambini, ragazzi e civili.
Per assicurare il regolare svolgimento degli esami il governo ha dispiegato 326 plotoni delle Border Guard Bangladesh (Bdb, guardie di frontiera), circa 10mila unità, in tutto il Paese.
Nel bel mezzo degli esami Ssc Khaleda Zia, presidente del Bnp, ha rilasciato un comunicato dichiarando che il suo partito continuerà l'agitazione fino "alla sua logica conclusione" e che è pronta ad affrontare "qualsiasi conseguenza".
24/04/2020 08:51