Bangkok, la Corte costituzionale scioglie il terzo partito della nazione
Secondo i giudici, il Partito del Futuro Nuovo (Ffp) ha accettato un finanziamento illecito. Ad elargirlo, il fondatore della formazione politica, Thanathorn Juangroongruangkit. La sentenza della Corte interdice i dirigenti del partito dalla politica per 10 anni. In parlamento, diminuisce la potenza di fuoco dell’opposizione.
Bangkok (AsiaNews/Agenzie) – La Corte costituzionale thai ha disposto lo scioglimento del terzo partito politico del Paese, per aver accettato un finanziamento illecito di 191,3 milioni di baht (5,6 milioni di euro) dal suo leader fondatore, il tycoon Thanathorn Juangroongruangkit (foto). Si è chiusa ieri, dopo appena 16 mesi, l’esperienza politica del Partito del Futuro Nuovo (Ffp) – Phak Anakhot Mai in thai. Molti analisti consideravano la piattaforma progressista uno degli esperimenti più interessanti che la politica thai abbia saputo produrre negli ultimi anni.
Alle elezioni generali del 24 marzo 2019, che hanno segnato il ritorno della nazione alla democrazia a quasi cinque anni dalla presa di potere della giunta militare, il Ffp aveva conquistato oltre 6,2 milioni di voti. Nella confusione post-elettorale, il partito è confluito in una coalizione composta da sette partiti pro-democrazia. Il blocco non è tuttavia riuscito ad impedire che la giunta militare tornasse al potere come amministrazione civile, guidata dal gen. Prayut Chan-o-cha.
La sentenza della Corte inoltre interdice i dirigenti del partito d’opposizione dalla politica per 10 anni. Il denaro che Thanathorn ha prestato al partito per l’ultima campagna elettorale è considerato “altri benefici” ai sensi della Sezione 66 della Legge sui partiti politici. La normativa limita le donazioni a 10 milioni di baht (292mila euro) per donatore all'anno. Il denaro in eccesso, ovvero 181,3 milioni di baht, sarà sequestrato e fatto confluire nel governativo Fondo per lo sviluppo dei partiti politici (Ppdf).
Il divieto alla politica implica che Thanathorn e i dirigenti del partito non possano unirsi a un partito o crearne uno nuovo. Con il diritto di voto revocato, inoltre, non potranno neanche correre per un posto in parlamento: questo è infatti uno dei prerequisiti per ogni candidato. Alla luce della sentenza della Corte costituzionale, la Commissione elettorale (Ce) – dalla quale è partito il procedimento legale – può ora procedere con un’azione penale ai danni di Thanathorn e altri 15 dirigenti del partito. Tra questi vi sono il segretario generale Piyabutr Saengkanokkul ed il portavoce Pannika Wanich. Se condannato, Thanathorn potrebbe essere incarcerato per un massimo di cinque anni e gli altri dirigenti per un massimo di tre.
Ieri sera il leader ha dichiarato che il Partito del Futuro Nuovo rinascerà come un “movimento” e ha promesso di continuare a perseguire un programma di riforme al di fuori del parlamento. I restanti 65 parlamentari dell’Ffp dovranno trovare una nuova formazione politica entro 60 giorni. Dovranno essere riassegnati anche i 10 seggi occupati da dirigenti di partito ora interdetti. Non è chiaro se la Ce consentirà a membri del partito di sostituire questi ultimi. In caso contrario, in vista del dibattito sulla sfiducia della prossima settimana l'opposizione potrebbe perdere molta potenza di fuoco.