Bangalore, migliaia di cristiani in marcia per fermare le violenze in Iraq, Siria e Africa
Bangalore (AsiaNews) - Migliaia di cristiani di diverse denominazioni hanno marciato ieri per le strade di Bangalore per esprimere solidarietà ai loro fratelli perseguitati in Iraq, Siria e Africa. "Dobbiamo far sentire la nostra voce. Restare in silenzio - ha detto mons. Bernard Moras, arcivescovo della città - dinanzi a questo olocausto, alle brutali torture e agli omicidi, significa essere complici di tali violenze contro l'umanità".
I partecipanti alla "Domenica di solidarietà", partita dalla St. Joseph's Indian High School, erano cattolici, anglicani (Church of South India), metodisti, battisti, pentecostali, siriaco-ortodossi, evangelici e altre denominazioni. Una delegazione formata da vescovi e leader religiosi cristiani ha presentato un memorandum al governatore del Karnataka, per chiedere "una denuncia forte dell'olocausto dei cristiani iracheni da parte dell'India".
Secondo stime non ufficiali, circa 170mila persone sono già state uccise, anche se rapimenti, torture, esplosioni, conversioni forzate ed esecuzioni di cristiani non sono stati tutti riportati sui media internazionali.
I leader religiosi cristiani hanno lanciato un appello anche alle altre comunità religiose dell'India - indù, musulmani, sikh, gianisti, buddisti e parsi - affinché tutti condannino la persecuzione e l'uccisione dei cristiani in Iraq, Siria e in altri Paesi del mondo.
19/09/2014
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